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Vermigli, Pier Màrtire.

Riformatore religioso italiano. Tra i più importanti teorizzatori delle dottrine introdotte da Calvino e Zwingli, fu superiore nel monastero agostiniano di Spoleto. Divenuto in seguito priore del convento di San Pietro ad Aram a Napoli, si fece assertore e divulgatore delle idee riformatrici di J. de Valdés, soprattutto dopo la sua nomina a priore (1542) del convento di San Frediano a Lucca, dove poté contare sull'appoggio di C.S. Curione. Nello stesso anno, accusato di eterodossia, fu costretto a fuggire in Svizzera. Fu successivamente a Strasburgo (1542-47) e a Oxford (1547-53), dove insegnò Esegesi del Nuovo Testamento e operò nell'ambito della neonata riforma della liturgia e del diritto ecclesiastico anglicani. Dopo l'ascensione al trono della cattolica Maria Tudor, fu costretto a riparare ancora una volta a Strasburgo (1553-56), quindi a Zurigo (1556). Nel 1561 partecipò, in qualità di teologo riformato, al colloquio di Poissy (Firenze 1500 - Zurigo 1562).