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Verànzio, Fàusto.

Scienziato e letterato dalmata. Avviato agli studi dallo zio Antonio, fu alla corte di Rodolfo II a Praga come cancelliere, ricevendo poi altri incarichi. Fattosi sacerdote, nel 1594 divenne vescovo in partibus di Csanád, stabilendosi poi a Venezia. Personaggio eclettico (si occupò di teologia, filosofia, linguistica, meccanica, storia), pubblicò l'opera Machinae novae (1595), nella quale è descritto un rudimentale paracadute, più semplice e pratico rispetto a quello disegnato da Leonardo da Vinci, e il Dictionarium quinque nobilissimarum Europae linguarum: Latinae, Italicae, Germanicae, Dalmaticae et Ungaricae (1610) (Sebenico 1551 - Venezia 1617).