(dal francese
éventail, der. di
éventer: ventilare). Oggetto usato per farsi vento agitandolo con
la mano. È costituito da un numero variabile di stecche di diverso
materiale (legno, avorio, tartaruga, ecc.) riunite insieme nella parte inferiore
da un perno che consente la loro apertura e chiusura a raggiera, sulle quali
è applicato un foglio di carta o un piccolo taglio di tessuto (seta,
pizzo, ecc.), solitamente colorati o decorati nei modi più vari. Esistono
anche
v. rigidi costituiti da manici di legno, avorio, bambù o in
metallo prezioso e, al posto delle stecche, da penne o altro materiale fisso.
║ Fig. - Serie di alternative, di possibilità, di soluzioni
diverse, ma equivalenti, tra cui si può scegliere. ║
A v.:
di cosa che ricorda la forma di un
v. aperto:
la coda del tacchino si
apre a v. • Econ. -
V.
dei prezzi: diverso grado di
aumento subito in un particolare momento dai prezzi dei vari prodotti in
conseguenza dell'inflazione. • Encicl. - L'arte del
v.
ha
origini antiche. Già in uso presso gli Egiziani, gli Assiro-Babilonesi e
i Persiani, il
v. (del tipo flabello) passò in Grecia nel V sec.
a.C., divenendo elemento del costume femminile. Nell'antichità
greco-romana assunse la forma di una foglia o di una piuma con peduncolo e
veniva portato appeso alla cintura con una catenella o tenuto in mano. Si
ricorreva per lo più a foglie di colocasina o di palma e a piume di
struzzo e di pavone fissate a un manico, solitamente d'avorio o di metallo
prezioso. In Italia, Inghilterra e Francia la grande diffusione dei
v.
avvenne in epoca rinascimentale, con la creazione di oggetti considerati di
lusso sia per i materiali usati sia per il tipo di lavorazione. Si tratta di
v.
a banderuola, di stoffa ornata di pietre preziose o figurine
oppure di pizzo, dipinti con paesaggi e figure. Il
v. pieghevole,
dapprima a forma di ruota e poi di semicerchio, fu inventato con ogni
probabilità in Giappone nel XIII sec. e venne importato in Europa dalla
Francia verso la metà del XVI sec. La produzione di
v. francesi,
oggetti raffinati e talvolta vere e proprie opere d'arte, iniziò sotto
Enrico III per arrivare al suo culmine nei secc. XVII-XVIII. I fogli erano di
pergamena, di penne, di taffetà, di velo, di seta o di altre stoffe
leggere, dipinti quasi sempre con scene tratte da soggetti mitologici e biblici
e spesso decorati con montature preziose. Particolarmente pregiati furono quelli
prodotti nello stile Luigi XVI. I
v. francesi furono eguagliati in
raffinatezza e originalità solo da quelli veneziani, per i quali si
ricorse alle incisioni come modalità decorativa. Nel 1678, a tutela della
produzione e dell'esportazione francese, venne fondata la corporazione parigina
degli
éventaillistes, nella quale si era ammessi dopo quattro
anni. Non più stimolata dalla moda, l'arte del
v. è oggi
pressoché scomparsa. • Mar. -
Orientamento a v.: modo
particolare di disporre i pennoni di un albero a vele quadre, che consente di
utilizzare al meglio le correnti d'aria. • Agr. - Forma di allevamento
delle piante da frutto, soprattutto del pesco.