Vaso sanguigno (V. OLTRE,
anatomia). ║ Fig. -
Sentirsi bollire il sangue nelle v.: sentirsi
fortemente eccitato per ira, sdegno o altro. ║
Avere il fuoco nelle
v.: essere smanioso, eccitato di agire; essere appassionato. ║ Fig. -
Non avere sangue nelle v.: essere privo di nerbo, fiacco. ║ Fig. -
Non avere più sangue nelle v.: essere assai spaventato,
emozionato. ║ Venatura:
le v.
del legno. ║ Fig. -
Indizio, traccia, segno:
percepire una v.
di sarcasmo nelle parole di
qualcuno.
• Geol. - Piccolo filone spesso da qualche centimetro
a pochi decimetri, presente nella roccia in modo isolato o accompagnato da altri
simili. • Geogr. fis. - Canale naturale in cui scorre l'acqua sotterranea.
║ Fig. - Estro, creatività, ispirazione:
v.
poetica.
║ Fig. - Umore, disposizione d'animo:
non essere in v.
di
scherzi.
• Anat. - Vaso sanguigno di calibro superiore a un
capillare, che scorre in senso centripeto trasportando il sangue dai distretti
corporei periferici al cuore. Nella grande circolazione le
v., divise nel
grande sistema della
v.
cava superiore (in cui confluiscono i vasi
provenienti dal capo, dalla parte superiore del tronco e dagli arti superiori) e
in quello della
v.
cava inferiore (che comprende i tronchi venosi
dell'addome e degli arti inferiori), contengono sangue refluo ricco di materiali
di scarto del metabolismo cellulare, tra cui l'anidride carbonica. Nella piccola
circolazione o circolazione polmonare le
v. (
v.
polmonari)
trasportano sangue arterioso proveniente dai polmoni e quindi ricco di ossigeno.
Dal punto di vista strutturale e funzionale il sistema venoso ha origine
perifericamente dai capillari mediante esilissimi vasi, detti capillari
prevenosi, che, grazie alla confluenza con altri capillari dello stesso tipo,
danno luogo a tronchi di diametro via via crescente: dapprima le venule o
v. post-capillari, che spesso si anastomizzano formando delle reti o
plessi, quindi le
v. di piccolo, medio e grosso calibro. Per la maggior
parte le
v. (
v.
satelliti) seguono il corso delle arterie e
in questo caso a ciascuna arteria corrispondono due
v., fatta eccezione
per quelle principali (le
v. cave e quelle iliache). Talvolta il decorso
dei tronchi venosi, come nel caso delle
v. superficiali degli arti,
è autonomo. Dal punto di vista anatomico, rispetto alle arterie le
v. presentano una parete più sottile, un calibro maggiore e una
capacità complessiva circa doppia. Le
v., inoltre, sono pervie e
di forma cilindrica soltanto al passaggio del sangue e si appiattiscono quando
sono vuote. Nel lume sono presenti, specialmente negli arti inferiori, delle
formazioni valvolari a nido di rondine (valvole semilunari), costituite da una o
due estroflessioni della parete, che ostacolano il reflusso del sangue in senso
centrifugo. Dal punto di vista istologico le
v. di calibro maggiore sono
dotate di una parete costituita da tre strati: una
tunica esterna o
avventizia, di natura connettivale e contenente fibre elastiche, una
tunica media, costituita da fibrocellule muscolari lisce e da fibre
connettivali ed elastiche, e una
tunica interna o
intima, composta
dall'endotelio vasale e da uno strato sottoendoteliale con scarse fibre
elastiche e fibrociti. Le pareti delle
v. di calibro minore, la cui
struttura è più simile a quella dei capillari, sono invece
costituite spesso dal solo strato endoteliale, sostenuto da una membrana di
fibre collagene. La progressione del sangue verso il cuore è favorita,
oltre che dalla presenza delle valvole semilunari, dall'elasticità delle
pareti e dalla contrazione delle fibrocellule muscolari lisce, tutti dispositivi
strutturali e funzionali che rappresentano risposte adattative alla bassa
pressione presente nel sistema venoso. • Patol. - Oltre alle comuni
lesioni traumatiche che di solito non provocano gravi conseguenze, le
v.
possono essere soggette a insufficienze valvolari, con conseguente ristagno o
riflusso del sangue, a infiammazioni (flebiti, tromboflebiti) e a processi
degenerativi in genere (varici). • Anat. comp. - Vaso sanguigno che
trasporta il sangue dalla periferia all'unico atrio negli ittiopsidi o ai due
atri cardiaci nei tetrapodi. Negli uni e nel comparto sistemico degli altri le
v. portano sangue venoso. Nei tetrapodi, tuttavia, esistono vasi venosi
che provengono dagli organi respiratori, le vene polmonari, e negli anfibi ci
sono le
v. cutanee che conducono al cuore sangue ossigenato. •
Zool. - Costola chitinosa delle ali degli insetti, altrimenti detta
nervo. • Zoot. -
Tasto della v.: tasto localizzato in
prossimità della punta della spalla, che compare al termine della fase di
ingrasso. • Bot. - Termine con il quale vengono indicate le nervature
secondarie delle foglie. • Idr. -
V.
fluida: massa liquida
di limitata sezione trasversale che scorre in modo più o meno continuo
con un regime di moto, detto
regime della v., laminare o turbolento. Tale
massa è formata dall'associazione di molti filetti liquidi. Una
v.
liquida è detta
aderente o
libera a seconda che,
fuoriuscendo da una luce praticata in un recipiente, scorra adiacente alla sua
parete o se ne allontani. ║
Contrazione della v.: progressivo
restringimento della sezione trasversale della
v., che si verifica a
valle della bocca quando la luce praticata nella parete è a battente.