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Venèreo.

Lett. - Di Venere. ║ Lascivo, sensuale: piacere v. ║ Che attiene o è proprio dei rapporti sessuali: atto v. • Patol. - Malattie v.: espressione generica, oggi desueta, con la quale venivano indicate le malattie che si pensava erroneamente fossero trasmesse dalle donne durante i rapporti sessuali. Oggi l'espressione è stata sostituita con quella di malattie sessualmente trasmissibili (indicate con la sigla inglese STD dall'inglese Sexually Trasmitted Deseases), ovvero quelle malattie infettive e contagiose che si possono trasmettere e contrarre durante l'attività sessuale. Esse possono essere suddivise in malattie in senso stretto, comprendenti sifilide (o lue), gonorrea (o blenorragia), linfogranuloma inguinale di Nicolas-Favre, granuloma v. e ulcera molle streptobacillare, e in malattie trasmissibili anche per altra via, una volta definite malattie paraveneree, tra le quali vi sono le uretriti aspecifiche, l'Herpes genitalis, provocato dal virus dell'Herpes simplex tipo II, i condilomi, la scabbia, la pediculosi, le infezioni delle vie genitali causate da Candida, da Trichomonas, da altri flagellati, da micoplasmi e da clamidie, le epatiti virali e l'AIDS. Tali malattie possono essere asintomatiche, talvolta nella donna e talaltra nell'uomo, e ciò può indurre un ritardo nella loro diagnosi e quindi nella terapia. Alcune di esse possono addirittura coesistere nello stesso individuo. I soggetti che ne vengono colpiti una prima volta non vanno incontro a immunizzazione permanente per cui possono essere reinfettati. I partner di questi individui devono sottoporsi al trattamento terapeutico contemporaneamente.