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Velluto.

Tessuto che presenta da una lato una superficie pelosa in rilievo su un tessuto di fondo. Anticamente di pura seta, oggi il v. può essere di cotone, lana o fibre artificiali. È impiegato nella confezione di abiti, tappezzerie, tendaggi. Tecnicamente si distinguono due tipi di v., quello di ordito, cioè con il pelo formato dall'ordito, e quello di trama, cioè con il pelo formato dalla trama. Il primo è il classico v. e si distingue in: riccio (in cui i fili dell'ordito sono inanellati mediante una particolare lavorazione), tagliato (con gli anelli tagliati in modo da ottenere dei fiocchetti a spazzola), cesellato (con effetti alternati di anelli e fiocchetti). Il v. a coste, detto anche v. alla cacciatora (o, con termine francese, chasseur) perché adoperato soprattutto per abiti da cacciatore, è lavorato a righe in rilievo, più o meno larghe. Il v. rasato è quello nel quale i fili che formano il pelo sono tirati in modo particolare sull'ordito senza essere tagliati. • Encicl. - Forse di origine orientale, questo tipo di tessuto viene denominato v. a partire dal XIII sec. I maggiori centri di produzione in Italia furono, dal XIV al XVIII sec., Firenze, Ferrara, Genova, Venezia, Lucca, Mantova, Como, Milano. Nel Trecento a Venezia si producevano ingenti quantità di v. liscio; nei primi decenni del Quattrocento Firenze fu centro produttivo e commerciale d'importanza mondiale; vi si iniziò tra l'altro la tessitura di v. lavorati (il v. soprarizzo, cioè con motivi in rilievo su un fondo liscio, anche d'oro e d'argento). I v. prodotti a Genova erano invece d'ispirazione orientale, lavorati a figure sovente inquadrate in elementi architettonici; nella stessa città venne in voga, nei secc. XVII e XVIII, un v. a più colori, detto a giardino. All'estero, solo la Francia ebbe una produzione significativa, iniziata da Italiani nel Quattrocento; splendidi furono i v. tessuti a Lione nei secc. XVII e XVIII. La produzione del v. in Italia riprese verso il 1860 specie in Liguria (Zoagli), poi a Venezia, Milano, Firenze. ║ Fig. - Ciò che evoca, per consistenza e morbidezza, il v.: questa crema è un v. ║ Fig. - Di evento che si svolge in forma non traumatica: rivoluzione di v. (espressione giornalistica con cui è stata definita la transizione dal regime socialista a quello democratico in Cecoslovacchia nel 1989). ║ Fig. - Camminare sul v.: procedere senza difficoltà nel compimento di un'azione. ║ Giocare sul v.: con i soldi vinti in precedenza. ║ Fig. - Pugno di ferro in guanto di v.: espressione comune per indicare il modo di fare di chi esercita un'autorità ferrea sotto apparenze dolci e benevole. • Anat. comp. - Il rivestimento di pelle delle corna dei Giraffidi e dei Cervidi; permanente nei primi, nei secondi cade in autunno, quando le corna hanno completato il loro sviluppo annuale.