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Velde, Henry Clemens van de.

Architetto, designer e pittore belga. Compiuti gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Anversa (1882-84), si perfezionò a Parigi (1884-85), dove frequentò artisti impressionisti e simbolisti. Tornato in patria (1885), a Bruxelles entrò a far parte del movimento avanguardistico Les XX, da cui, tuttavia, si allontanò ben presto, iniziando una personale ricerca verso uno stile moderno, conforme alla mentalità e alla sensibilità del tempo. Si rivolse dapprima alle arti applicate disegnando mobili, stoffe, rilegature e curò anche l'impaginazione e i caratteri della rivista d'avanguardia "Van Nu en Straks" (1890). Il suo primo progetto architettonico è una casa d'abitazione a Uccle, presso Bruxelles (villa Bloemenverf, 1895), che fu campo d'applicazione delle concezioni dell'Art Nouveau franco-belga, ma anche della personale idea di Van der V. sull'unitarietà della progettazione: infatti, della casa egli disegnò anche gli arredi e la decorazione. Nel 1896 espose a Parigi per S. Bing, dal quale era stato altresì incaricato di disegnare gli interni per il negozio Art nouveau, e l'anno successivo alla Mostra d'arti applicate di Dresda, dove riscosse grande successo. Trasferitosi in Germania, fino al 1914 Van der V. progettò numerosi edifici e case di abitazione di cui curò ancora l'arredamento e il décor. A questo periodo risalgono la casa Leuring a Scheveningen, le due case Hohenof e Springmann ad Hagen, la propria casa a Ehringsdorf, il progetto del teatro degli Champs Elysées a Parigi (costruito poi da Perret), la sistemazione del Museo Folkwang di Hagen e il progetto del Teatro dell'Esposizione del Werkbund a Colonia, andato in seguito distrutto. Come saggista (Per il nuovo stile, 1907), consulente del granduca di Sassonia a Weimar e insegnante alla Kunstgewerbeschule di Weimer, diretto antecedente del Bauhaus, della quale progettò anche la nuova sede (1906-11), Van der V. intervenne autorevolmente nel contemporaneo dibattito sui rapporti tra arte, artigianato e industria. Socialista e pacifista convinto, allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì in Svizzera. Concluso il conflitto si recò in Olanda dove ebbe l'incarico di realizzare una serie di edifici tra i quali il Museo Kröller-Müller a Otterlo (che venne portato a termine soltanto nel 1954) nel quale si riscontra una maggiore ricerca funzionale nella semplificazione rigorosa delle linee. Tornato in Belgio nel 1925, insegnò Storia dell'architettura (1926-36) all'università di Gand e fondò a Bruxelles, dirigendolo fino al 1938, l'Istituto superiore di arti applicate. Al 1929 risale il progetto per la Casa di riposo di Hannover, ulteriore prova del definitivo distacco di Van der V. dalle lontane influenze del Secessionismo. Uno degli ultimi incarichi da lui assolti fu quello del progetto degli edifici che fanno parte dell'Istituto di Storia dell'arte, annessi all'università di Gand, e della stessa biblioteca. Al termine della seconda guerra mondiale Van der V. lasciò ogni incarico per ritirarsi, nel 1947, in Svizzera (Anversa 1863 - Oberägeri, Zurigo 1957).