Mar. - Superficie in tessuto che, applicata all'alberatura
di un natante e distesa in modo tale da ricevere la spinta del vento, determina
il moto nel natante stesso. Le strisce di tessuto che, unite insieme,
costituiscono la
v. sono dette
ferzi; i lati della
v. sono
chiamati
relinghe o
gratili; in particolare,
relinga
d'inferitura è il bordo superiore, che viene legato (
inferito)
al pennone o antenna;
relinga di lunata è il bordo inferiore, ai
cui angoli - detti
bugne - sono fissati i cavi di manovra (
scotte
per portare la bugna verso poppa,
mure per portare la bugna verso prua)
che servono a tendere (
tesare) la
v. stessa;
relinghe di
caduta sono i bordi laterali. La tela olona impiegata in passato per
fabbricare le
v. è stata sostituita da fibre sintetiche (dacron,
terylene, ecc.) o, nelle imbarcazioni da regata, da materiale composito (a base
di kevlar e di maylar) che presentano caratteristiche di maggiore leggerezza e
stabilità dimensionale. Nelle moderne imbarcazioni da diporto, le
v. si differenziano fra loro per la funzione, la superficie, la
grammatura del tessuto e la disposizione dei ferzi. I principali effetti che il
vento provoca sull'imbarcazione sono:
avanzamento, che si accompagna con
un leggero appruamento;
scarroccio, ossia spostamento laterale;
sbandamento, cioè inclinazione della nave dal lato opposto al
vento. Si usano
v. diverse a seconda della forza del vento e
dell'andatura, ovvero della direzione di avanzamento. Le andature sono dette
strette quando l'angolo d'incidenza della direzione prevalente del vento
con l'asse longitudinale dello scafo è inferiore ai 90 gradi; sono dette
larghe, quando tale angolo supera i 90 gradi. Le principali andature sono: la
bolina, la più sfavorevole, quando l'imbarcazione
stringe il
vento a 45 gradi o anche meno (
bolina stretta); il
traverso,
quando l'angolo tra la direzione prevalente del vento e l'asse longitudinale
dello scafo è di 90 gradi; il
lasco, quando l'angolo suddetto
raggiunge i 135 gradi; l'
andatura in poppa (o
fil di ruota) quando
la direzione del vento e l'asse longitudinale dello scafo sono pressoché
paralleli. Per le andature strette, dalla bolina al traverso, normalmente si
usano
v. come il
fiocco, il
genoa e la
tormentina,
che vanno inferite sullo strallo di prua e si murano sulla estrema prua della
barca. La forma è, circa, quella di un triangolo isoscele. La
tormentina, o
fiocco da tempesta, è il fiocco più
piccolo, rinforzata da una relinga di cavo d'acciaio. Per le andature larghe,
dal traverso alla poppa, si usano gli
spinnaker (in Italia detti anche
fiocchi palloni per l'aspetto che assumono quando sono gonfi di vento) di
forma approssimativamente triangolare con i lati molto arrotondati. Si issano in
testa all'albero, hanno il punto di mura spostabile sia in altezza sia
lateralmente mediante una speciale attrezzatura costituita principalmente da
un'asta detta
tangone. Il
floater è uno spinnaker da regata
ed è il più leggero. Lo
working spi è lo spinnaker
da lavoro, più pesante del floater. Impiegato con vento molto forte, lo
storm spi (spinnaker da tempesta) è simile allo working spi, ma di
dimensioni molto ridotte. Lo
starcut è molto indicato
nell'andatura al traverso e anche in bolina molto larga. Abbastanza usato nelle
imbarcazioni da crociera e da regata lo
spinnaker asimmetrico. Esistono
inoltre molti fiocchi con funzioni speciali, spesso abbinati ad altre
v.
e oggi poco usati a causa delle attuali limitazioni nel corredo di
v.
ammesso in regata. ║
V.
quadra: di forma rettangolare o
trapezoidale, veniva impiegata nei grandi velieri (oggi soprattutto nelle navi
scuola). Le
v. quadre sono poste a castello, una sopra l'altra, in ordine
decrescente (le più grandi in basso). Inferite in alto a un pennone
orizzontale e tesate per mezzo di scotte, vengono manovrate (
bracciate)
facendo ruotare i pennoni intorno agli alberi della nave per mezzo di appositi
cavi detti, appunto,
bracci. Ciascuna
v. quadra ha un suo proprio
nome, che deriva da quello del pennone al quale è inferita. Le
v.
quadre possono all'occorrenza essere integrate da
v. supplementari dette
forza di vele o
v.
di caccia (
coltellaccio,
coltellaccino,
scopamare). ║
V.
di taglio:
denominazione che comprende tutti quei tipi di
v. che si inferiscono ad
antenne e perciò possono anche essere messe di taglio rispetto al vento.
Tra le
v. di taglio sono comprese le
v.
triangolari o
latine,
le
v.
auriche, le
v.
Marconi. Le
v.
latine, ormai poco usate, hanno la forma di un triangolo
pressoché rettangolo e si inferiscono alle antenne con il lato maggiore.
Non sono adatte, per la loro forma e per la presenza dell'antenna, ai grandi
velieri. Sono da considerarsi
v. latine i
fiocchi e le
v.
di strallo, così dette perché inferite agli stragli
tra gli alberi. Le
v.
auriche, anche queste ormai in disuso, sono
di forma quadrilatera e inferite, superiormente, di un'asta inclinata detta
picco. Tra i tipi più diffusi di
v. auriche vi sono la
randa, la cui relinga inferiore scorre mediante anelli lungo un'asta
orizzontale detta
boma; le
v.
al terzo o
al quarto
(per trabaccoli dell'Adriatico, paranze, ecc.), che si differenziano dalla randa
perché hanno la relinga prodiera libera e sono sostenute da un'asta
inclinata sospesa all'albero a un terzo o a un quarto della sua lunghezza, donde
il nome; le
v.
a tarchia, di forma quadrilatera, sostenute da
un'asta diagonale e usate da piccole imbarcazioni. La
v.
Marconi o
bermudiana - detta comunemente, anche se impropriamente,
randa -
è la
v. principale e più diffusa su tutti i tipi di
imbarcazioni perché leggera, semplice ed efficace. Munita di boma e priva
di pennone superiore, ha la forma di un triangolo rettangolo, stretta e lunga.
Deve il suo nome al fatto che la prima
v. di questo tipo, apparsa nel
1912, fu paragonata ad un'antenna radiotelegrafica a causa del complesso sistema
di crocette che portava per tenere dritto l'albero. ║
V.
di
cappa (o
di fortuna): quelle che un veliero tiene spiegate per
affrontare un cattivo tempo, ossia quando è costretto a tenere la cappa.
Esse sono la
trinchettina (
trinchettina di fortuna), le
gabbie
basse, i
trevi terzarolati; la
randa di cappa. ║
V.
di prua: denominazione che comprende i tipi di
v.,
appartenenti alla classe dei fiocchi, che si inferiscono allo strallo di prua.
• Sport - Le origini storiche della
v. come attività
sportiva si fanno risalire all'Olanda del XVI sec., quando lo yachting veniva
praticato lungo i canali anche con l'ausilio dei cavalli, che trainavano le
barche procedendo lungo le sponde. La prima competizione velica (
regata)
vera e propria di cui si ha notizia fu disputata nel 1662 nell'estuario del
Tamigi tra due imbarcazioni, quella del re Carlo II d'Inghilterra (che vinse) e
quella del fratello, il duca di York. Furono gli Olandesi a regalare al re Carlo
II lo yacht di 52 piedi
Mary, che divenne così il primo yacht
inglese. Il primo club velico fu il Cork Harbour Water Club, fondato in Irlanda
nel 1720. In Italia l'inizio dello sport della
v. può essere fatto
risalire al 1842, quando a Como sorse il Regate Club, che organizzava
annualmente corse tra imbarcazioni costruite in cantieri italiani. In tre secoli
di vita, da attività ricreativa riservata alla nobiltà lo sport
velico è diventato una disciplina diffusa grazie alle più piccole
barche da competizione, dal costo più accessibile. La moderna tecnologia
ha però condotto la
v. agonistica internazionale a livelli di
elaborazione tali da comportare il concorso di numerose ed elevate
professionalità. Ad ogni modo, non è mutata l'essenza dello sport
velico che consiste tuttora nel "cercare di vincere la regata solamente
grazie a una corretta navigazione, a una superiore velocità e
abilità" sfruttando soltanto "l'azione naturale del vento
sulle vele, sull'alberatura e sullo scafo e dell'acqua sullo scafo".
║ La
v. sportiva è regolamentata e governata dalla
International Yacht Racing Union (IYRU), fondata nel 1919. In Italia la
Federazione Italiana Vela (FIV), che regola l'attività velistica
nazionale, dipende dal CONI ed è affiliata alla IYRU. Le regate sono
disciplinate da un regolamento edito dall'IYRU il quale, pur prevedendo una
notevole casistica, deve far conto sulla lealtà sportiva dei concorrenti
in quanto la vastità del campo di regata e del numero di barche
partecipanti, solitamente elevato, rendono difficoltosi un arbitraggio e un
giudizio diretto.
Le regole fondamentali, comuni a quelle del Codice della
navigazione, sono le seguenti: 1) uno yacht che riceve il vento sulla parte
sinistra della sua
v. (cioè con mure a sinistra) dovrà
sempre lasciare il passo a uno yacht che riceve il vento sulla parte destra
della sua
v. (cioè con mure a dritta); tuttavia lo yacht con mure
a dritta dovrà cercare di evitare la collisione se non gli verrà
dato il passo; 2) uno yacht al vento dovrà lasciare il passo a uno yacht
sottovento (la parte
sottovento di uno yacht è quella in cui esso
porta la sua randa e quella
al vento la parte opposta). Tra i maggiori
avvenimenti che hanno caratterizzato la storia dello sport velico vi è la
sua ammissione tra gli sport olimpici, avvenuta a Parigi nel 1900, dopo una
prima apparizione dimostrativa nel 1896. Alle Olimpiadi è prevista la
partecipazione di nove tipi (
classi) di imbarcazione, tra cui il
windsurf, la tavola a vela monoposto, classe olimpica dal 1984. La
più vecchia classe olimpica è lo
Star, caratterizzato da
una grande randa e da un fiocco piccolo e governato da due persone di
equipaggio. Altre classi olimpiche sono: il
Finn, dopo lo
Star la
più vecchia classe olimpica, munito della sola
v. di randa e
portato da una sola persona, con superficie velica di 9,30 mq; il
Soling,
con tre persone d'equipaggio e 21,70 mq di superficie velica; il
470, con
due persone d'equipaggio e 13,28 mq di superficie velica; il
Tornado,
l'imbarcazione più veloce, catamarano governato da due persone e
superficie velica di 21,83 mq. Le altre classi ammesse ai giochi di Sidney del
2000 sono state la
Laser, l'
Europa e il
49er.
A sinistra raffigurazione del finn e a destra del 470
A sinistra raffigurazione del soling e a destra del tornado
Andatura al lasco con spinnaker durante la Sardinia Cup
Nonostante il prestigio della
v. olimpica, la
v.
d'altura
costituisce tuttavia, per livello tecnologico, l'evoluzione massima della
v. agonistica. La regata internazionale più famosa e prestigiosa
è l'
America's Cup, nata nel 1851 in Inghilterra e vinta per la
prima volta dalla goletta
America (dalla quale la competizione prese il
nome). Il trofeo messo in palio - una brocca d'argento di stile vittoriano, alta
70 cm e di 4 kg di peso - è stato sempre conquistato da equipaggi
statunitensi tranne che nel 1983, quando vinse la barca
Australia II,
appartenente al Royal Perth yacht club, e nel 1995, anno della vittoria della
barca neozelandese
Black Magic che bissò il successo nel 2000,
battendo in finale l'imbarcazione italiana
Luna Rossa. Tra le altre
imbarcazioni italiane che parteciparono all'
America's Cup, ricordiamo
Azzurra, che si qualificò per le semifinali nel 1983, e il
Moro
di Venezia,
che nel 1992 giunse a disputare la finale contro la
statunitense
America 3, uscendone tuttavia sconfitta.
Altre importanti
manifestazioni velistiche sono le cinque
Ton Cup, veri e propri
campionati mondiali, e una serie di regate internazionali quali l'
Admiral's
Cup e la
Sardinia Cup, che si svolgono, ad anni alterni, in Europa
(rispettivamente nel Solent e nella Sardegna nord-orientale), e la
Southern
Cross in Australia. ║
Volo a v.:
il volo effettuato con
alianti, così detto perché sfrutta le correnti ascensionali.
║
Auto a v.:
veicolo terrestre, usato soprattutto sulla
sabbia per sport o divertimento, costituito da un piano scoperto, con quattro
ruote, sul quale è issata una
v. • Arch. - Ciascuno dei
quattro triangoli sferici (detto anche
unghia) in cui risulta spartita la
volta a crociera. ║
Volta a v.: copertura a calotta emisferica
inserita su una pianta quadrata. ║
Muro a v.: struttura che si
sviluppa al di sopra della copertura di un edificio. In particolare, si chiama
campanile a v. (o
a ventola) un campanile ricavato su un muro
isolato e traforato dove sono installate le campane.