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Veblen, Thorstein Bunde.

Economista e sociologo statunitense di origine scandinava. Condotti gli studi alla Johns Hopkins University di Baltimora, quindi alle università di Yale e Cornell, fu direttore del "Journal of political economy" (1896-1905) e insegnò Economia nell'università del Missouri (1911) e, dal 1919, alla New School for Social Research di New York. Critico verso la società capitalistica in genere e il capitalismo statunitense in particolare, V. si rifece ideologicamente all'Evoluzionismo darwiniano, interpretato però in chiave progressista, in dissenso quindi con l'estensione meccanica della teoria evoluzionista dal campo biologico ai processi sociali, secondo il procedimento attuato da Spencer. La sua critica al Liberismo economico lo condusse a conclusioni che solo in alcuni punti accolgono le tesi della dottrina marxiana, ravvisabili nella teoria secondo cui il sistema capitalistico sarebbe dilaniato da un'insanabile contrasto tra i processi produttivi e l'economia parassitaria degli uomini d'affari. Costoro, preoccupati solo di accumulare profitto e di salvaguardare i propri interessi, operano nella direzione opposta agli interessi della società, frenando lo sviluppo dell'apparato produttivo mediante la speculazione borsistica e finanziaria. A questo tipo di capitalismo V. contrappone l'industriosità, teorizzata come istinto naturale dell'uomo (instinct of workmanship), e agli uomini d'affari contrappone i "tecnici", intesi come pianificatori e controllori delle forze di produzione. V. indagò i fenomeni socialmente rilevanti del contemporaneo sistema economico teorizzando, tra l'altro, i comportamenti della classe agiata (la leisure class, oggetto della sua prima e più famosa opera: Teoria della classe agiata, 1899). Egli individua il carattere peculiare di questa classe nel consumo costoso, vale a dire nella tendenza a scegliere il più caro tra due prodotti simili, comportamento spiegabile con la ricerca di status sociale. Meno rilevante è l'apporto di V. sul piano storiografico; in particolare appare discutibile la sua interpretazione della prima guerra mondiale come scontro tra le libere istituzioni inglesi e la struttura feudale e dinastica della società tedesca. Avversato dall'ambiente accademico per la sua severa presa di posizione nei confronti del sistema scolastico statunitense, V. fu rivalutato nel periodo del New Deal rooseveltiano e ispirò la cosiddetta scuola economica istituzionalista (che privilegia un aspetto a lui caro, l'interazione tra economia e forme istituzionali). Tra le sue opere, si ricordano: La teoria dell'impresa commerciale (1904); L'istinto lavorativo e lo stato delle arti industriali (1914); La Germania imperiale e la Rivoluzione industriale (1915); Il ruolo della scienza nella civiltà moderna e altri saggi (1919); L'interesse acquisito e lo stato delle arti industriali (1919); Proprietà assenteista e impresa (1923); Saggi sul nostro ordine in evoluzione (postumo, 1934) (Walders, Wisconsin 1857 - Menlo Park, California 1929).