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Vaudeville.

Voce francese, der. di vaudevire, o vau-de-vire, dalla località Vau-de-Vire, posta nella Bassa Normandia, dove, pare, all'inizio del XVI sec. venissero intonate canzoni satiriche contro i dominatori stranieri. Il termine ha conosciuto più valenze semantiche con il passare del tempo. Dalla canzone satirica popolare passò a indicare le canzoni inserite in uno spettacolo teatrale di carattere satirico, quindi lo spettacolo stesso, infine il teatro dove lo spettacolo aveva luogo. Il v., inteso come genere di spettacolo, ebbe notevole successo nella Francia del XVIII sec. Rappresentati soprattutto al Théâtre des Variétés (fondato nel 1790) e al Théâtre du Vaudeville (fondato nel 1792), i v. conobbero numerose versioni di genere (v. farsa, v. aneddotico, v. satirico, v. a intrigo) operate dagli autori più prolifici, tra i quali si ricordano A.-E. Scribe ed E.-M. Labiche. Un ulteriore passaggio fu quello che portò il v. alla rinuncia delle sue parti musicali, mantenute invece nell'operetta e nella rivista, diventando infine una commedia leggera e brillante, particolarmente frequentata da autori quali, fra gli altri, F. Sarcey, G. Feydeau, T. Bernard e S. Guitry.