Med. - Diminuzione del calibro dei vasi
sanguigni (soprattutto delle arteriole) per contrazione delle fibre muscolari
dei vasi stessi. La
v. ha carattere temporaneo e i suoi effetti sono
reversibili e in relazione con l'intervento di emozioni, temperature esterne,
farmaci, ecc., che agiscono sui centri nervosi, sulle fibre del sistema nervoso
simpatico e sulla muscolatura liscia dei vasi. Tra le principali sostanze
vasocostrittrici sono incluse l'adrenalina, la caffeina, l'efedrina, ecc.