Filosofo italiano. Docente di Filosofia
teoretica all'università di Roma (1905-25), fu socio nazionale dei Lincei
(1926) e senatore del Regno. Il suo percorso passò da un iniziale fase
positivistico-scientista (nella quale sostenne le tesi proprie all'empirismo
scientifico e redasse uno dei suoi testi più noti,
Scienza e
opinioni, 1900) a un'altra di tipo idealistico-religioso. Durante questa
seconda fase, la più importante, si appropriò dei principi-guida
delle correnti spiritualistiche, rielaborando, in chiave personale, anche i
dettami del monadismo leibniziano e della dottrina dell'Essere di A. Rosmini.
L'ultima fase della sua speculazione risente dell'influenza teistica, che
portò alla giustificazione filosofica delle intuizioni fondamentali del
Cristianesimo. Tra i suoi scritti:
I massimi problemi (1910);
Conosci
te stesso (1912);
Linee di filosofia critica (1925);
Sommario di
filosofia (1927);
Dall'uomo a Dio (postumo, 1939).
V. viene
anche ricordato come pedagogista grazie alla sua idea di educazione politica
contenuta in
La scuola per la vita (1925) (Chiari, Brescia
1850-1933).