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Varga, Evgenij Samuilovič.

Economista e ideologo sovietico di origine ungherese. Lasciata l'Ungheria (dove era stato commissario alle Finanze e presidente del Consiglio dell'economia nazionale durante la Repubblica di Béla Kun), nel 1920 si trasferì a Mosca, dove divenne un membro del Partito bolscevico. Svolse attività di pubblicista, collaborando alla rivista “Die kommunistische Internationale”, e nel 1927 divenne direttore dell'Istituto per l'economia e la politica mondiale presso l'Accademia delle scienze sovietica. La sua analisi dei sistemi economici si concentrò soprattutto su quelli di carattere capitalistico, prefigurando loro possibili scenari nei quali la relativa stabilità poteva fornire un'alternativa all'inevitabile dissoluzione. Le sue ipotesi lo resero inviso all'intellighenzia economica sovietica del periodo e nel 1947 V. si allontanò da ogni carica pubblica. Nel 1970 uscì postumo il cosiddetto Testamento di V., nel quale lo studioso si schierava contro le ideologie socialiste-leniniste e i modi di applicazione delle stesse. Tra le altre opere ricordiamo: La crisi mondiale e la lotta dei due sistemi (1932); Mutamenti nell'economia capitalistica in seguito alla seconda guerra mondiale (1946); Due sistemi. Economia socialista e economia capitalista (1946); Il capitalismo contemporaneo e le crisi economiche (1962) (Budapest 1879 - Mosca 1964).