Antica famiglia patrizia italiana, le cui prime
notizie risalgono al 1231. Particolare rilievo assume la figura di Gentile I (m.
1284), che si adoperò per la ricostruzione di Camerino (che era stata
distrutta nel 1259 da Percivalle Doria, uomo di re Manfredi) e ottenne per
questo motivo dalla Chiesa la signoria della città, nella quale gli
succedettero i figli Berardo e Rodolfo I. Giovanni e Gentile II si distinsero
nella carriera militare per conto della Chiesa; ancor più celebre come
condottiero fu Rodolfo II (m. 1384). La signoria dei
da V. si era estesa
nel frattempo a molti centri delle valli del Chienti e del Potenza, giungendo
sino in Umbria, alle dipendenze della Santa Sede. Un grave momento di
difficoltà fu attraversato dalla famiglia negli anni 1433-34 (sotto la
signoria dei fratelli Giovanni II, Gentile, Pandolfo, Bernardo e Pier Gentile);
agli scontri fratricidi si aggiunse, infatti, una congiura rivolta contro la
famiglia nel suo insieme. Decisivo per le sorti del casato fu l'intervento di
Alessandro Sforza, signore di Pesaro e sposo di Costanza, che nel 1444
restituì il governo di Camerino a Rodolfo IV e Giulio Cesare, scampati
allo sterminio dei
da V. Rodolfo IV ottenne lustro dalla carriera
militare. La signoria dei
da V. entrò in un periodo di
prosperità, cui pose bruscamente fine Cesare Borgia (il Valentino), che
divenne padrone di Camerino, dopo aver fatto uccidere, nel 1502, Giulio Cesare,
insieme a tre dei suoi figli. Un altro figlio di Giulio Cesare, Giovanni Maria,
dopo la morte di Alessandro VI, riportò i
da V. al governo di
Camerino, ricevendo in seguito (1515) da papa Leone X il titolo di duca. Morto
Giovanni Maria nel 1527, gli succedette la figlia Giulia, per cui esercitava la
tutela la madre, Caterina Cybo. A questa successione si opposero il figlio
naturale di Rodolfo, Giovanni Maria, ed Ercole
da V., esponente di un
ramo ferrarese della famiglia. In difesa dei diritti di Caterina intervenne
efficacemente Guidobaldo II della Rovere, signore di Urbino, che nel 1536 la
sposò. Pochi anni più tardi, tuttavia, papa Paolo III
attribuì il ducato di Camerino a Ottavio Farnese. La famiglia
da
V. diede in seguito uomini di lettere (tra cui il poeta Alfonso, vissuto nel
XVIII sec.) e si estinse, nella sua discendenza diretta, alla fine
dell'Ottocento.