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Benares). Città (1.031.000 ab.)
dell'India, nell'Uttar Pradesh; è situata sulla riva sinistra del Gange.
• Econ. - Notevole mercato agricolo, vive anche di un fiorente artigianato
(lacche, gioielli, porcellane, stoffe ricamate in oro e argento). La
città, culturalmente attiva e sede universitaria, è un nodo
ferroviario di rilievo.
V., inoltre, è meta di numerosi
pellegrini, che si recano, per compiere i riti di purificazione, sulle rive del
Gange, lungo gradinate (
ghāt), che si snodano per 7 km, intervallate
da bastioni e terrazze. • St. - La città, fondata in età
molto antica, già nel XII sec. a.C. ospitava un Regno omonimo. La
predicazione di Buddha ebbe inizio nelle sue vicinanze, così che
V. è tuttora considerata la città santa dell'Induismo.
Verso la fine del XII sec. fu occupata da Muhammad al-Ghōrī; nel 1529
venne conquistata da Bābur. Nel Settecento entrarono in possesso della
città i ragià di
V.; vistosi riconosciuto il protettorato
da costoro nel 1775, gli Inglesi la eressero a municipalità nel 1862.
Dopo varie vicende, la città confluì nella Repubblica dell'India
nel 1948. • Arte - Nel pittoresco quartiere indigeno, caratterizzato da
strade strette e sinuose, si trovano numerosissimi templi musulmani e
indù, alcuni dei quali hanno grande valore artistico. Degni di rilievo
sono anche le residenze dei mahārāja. Rimarchevole è poi il
tempio indù Bisheshwar (o tempio d'oro) che risale al XVIII sec. Si
ricordano, inoltre, la moschea di Aurangzēb e l'osservatorio situato presso
il Mānmandir Ghāt, risalenti agli ultimi anni del Seicento.