Stato aeriforme di una sostanza caratterizzato da una
temperatura inferiore a quella critica, per cui tale fase può coesistere
in equilibrio con la fase liquida o solida. ║
V.
acqueo o
semplicemente
v.: ottenuto per evaporazione o ebollizione dell'acqua. Il
v. acqueo ottenuto per ebollizione di grandi quantità d'acqua
entro caldaie è sfruttato per il funzionamento di macchine di vario
genere, che trasformano l'energia termica posseduta dal
v. in energia
meccanica, elettrica, ecc. (V. OLTRE). ║
Bagni di v.: pratica idroterapica consistente nella permanenza, per un
periodo di circa 30 minuti, in un ambiente surriscaldato con
v. acqueo,
spesso seguita da pratiche massoterapiche. ║ Nel linguaggio corrente,
soprattutto nel passato, nave a vapore, piroscafo. ║ Esalazione,
emanazione, anche non visibile:
v.
mefitici.
║ Fig. -
V.
del vino: lo stordimento che l'alcool dà al cervello.
║
Punto v.: punto di ricamo utilizzato per ricoprire disegni
già tracciati sul tessuto, consistente in una piccola spirale ottenuta
con cotone di ricamo avvolto intorno all'ago. • Fis. - Aeriforme avente
temperatura inferiore a quella critica (in caso contrario si parla di
gas). Esso, pertanto, può coesistere in condizione di equilibrio
stabile con il suo liquido: si parla, in tal caso, di
v.
saturo o
in condizioni di saturazione. La
pressione del v.
saturo, o
tensione di v., dipende esclusivamente dalla temperatura, e non dal
volume, a differenza di quanto avviene nei gas; a parità di temperatura,
essa, in genere, è tanto più alta quanto maggiore è la
volatilità della sostanza in esame. Riscaldando un
v.
saturo
umido, cioè in presenza del suo liquido, senza raggiungere, tuttavia,
la temperatura critica, il liquido evapora progressivamente fino alla sua totale
scomparsa, ottenendo il
v.
saturo secco; continuando a
riscaldarlo, si ottiene il
v.
surriscaldato, il cui comportamento
è del tutto diverso da quello dei normali
v., avvicinandosi,
piuttosto, a quello dei gas. Viceversa, la condensazione del
v.
può essere ottenuta per raffreddamento o per compressione, appena si
raggiunge il punto di condensazione; tuttavia, operando rapidamente su
v.
estremamente puri, si può superare tale punto, ottenendo il cosiddetto
v.
soprasaturo, caratterizzato da un equilibrio altamente
instabile. ║
V.
acqueo:
v. ottenuto per ebollizione o
per evaporazione dall'acqua. È il più diffuso in natura e il
più utilizzato nelle applicazioni pratiche: in particolare, viene usato
per azionare turbine, per riscaldare ambienti o altre sostanze, e come reagente
chimico. Per i calcoli connessi agli impieghi tecnici viene largamente
utilizzato il
diagramma di Mollier, che rappresenta, in un piano
cartesiano, l'andamento dell'entalpia specifica (riferita, cioè,
all'unità di massa del fluido) in funzione dell'entropia specifica; sul
diagramma di Mollier sono tracciate, inoltre, le
curve limite del
v.
e del liquido, che si congiungono nel punto critico; le
curve
isobare, che sono rettilinee nella zona all'interno delle curve limite, in
cui coesistono, cioè, liquido e
v.; le
curve isoterme, che
sono rettilinee e coincidono con le corrispondenti isobare all'interno delle
curve limite; le
curve a titolo in v.
costante. Il diagramma di
Mollier, pertanto, consente di determinare entalpia ed entropia per unità
di massa del fluido, una volta che siano noti pressione, temperatura e titolo, e
di calcolare le corrispondenti variazioni, connesse alle trasformazioni che
intervengono in numerosi problemi di termodinamica e di meccanica dei
fluidi.