Economista e uomo politico italiano.
Laureatosi in Giurisprudenza, si specializzò in Scienza delle finanze a
Milano, Francoforte, Bonn e Berlino. Fu docente della stessa disciplina alle
università di Cagliari, Roma, Padova e Venezia. Di formazione socialista,
trasformò con gli anni il suo credo politico in un socialismo di tipo
cattolico, divenendo uno dei fondatori della Democrazia Cristiana. Prese parte
alla Resistenza e, nel 1944, fu tra i redattori del cosiddetto Codice di
Camaldoli, alla base della dottrina sociale del partito stesso. Partecipò
alla Consulta nazionale e alla Costituente e, nel 1948, venne eletto senatore.
Ricoprì diverse cariche governative: fu ministro del Commercio estero
(1947), delle Finanze (1948-54), del Tesoro
ad interim (1951-52; 1956) e
del Bilancio (dal 1954). A lui si deve il cosiddetto
Piano V., lo schema
decennale di sviluppo dell'occupazione e del reddito elaborato da un gruppo di
esperti e messo a punto dallo stesso
V. nel 1955, ma mai concretamente
realizzato vista la morte del suo ideatore sopraggiunta l'anno seguente.
Importanti furono invece gli sforzi di
V. in direzione della
riorganizzazione degli uffici finanziari del dopoguerra e della riforma
tributaria che, come primo atto concreto, vide il ripristino della dichiarazione
annuale dei redditi.
V. fu anche autore di numerosi scritti e saggi tra i
quali si ricordano:
la raccolta di lezioni dei suoi corsi universitari
Elementi di diritto tributario (1937);
Natura e interpretazione delle
leggi tributarie (1932);
Problemi dell'imposizione sugli scambi
(1939);
Discorsi sul programma di sviluppo dell'occupazione e del reddito in
Italia (1956) (Morbegno, Sondrio 1903 - Roma 1956).