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Vannucchi, Luigi.

Attore italiano. Compiuti gli studi all'Accademia d'arte drammatica S. D'Amico, fece parte della compagnia Gassman-Squarzina, distinguendosi in Tre quarti di luna di L. Squarzina. Nel 1954 passò alla compagnia del Teatro Nuovo diretta da G. De Bosio, quindi alla Ricci-Magni-Proclemer-Albertazzi, alla compagnia del Piccolo Teatro di Milano, e a molte altre, fino alla Compagnia degli Associati, con la quale realizzò quello che sarebbe stato il lavoro più significativo della sua carriera, Il vizio assurdo, ricostruzione drammaturgica di D. Lajolo e D. Fabbri della vita di C. Pavese. Tra le sue interpretazioni più importanti ricordiamo: Corte marziale per l'ammutinamento del Caine (1954), di H. Wouk; Re Lear (1955), di W. Shakespeare; I giacobini (1957), di F. Zardi; La figlia di Iorio (1961), di G. D'Annunzio; Il diavolo e il buon Dio (1963), di J.-P. Sartre; Riunione di famiglia (1964), di T.S. Eliot; Troilo e Cressida (1964), di W. Shakespeare; Zio Vania (1965), di A. Cecov. Lavorò anche nel cinema (Anno uno, di R. Rossellini), in televisione (Una tragedia americana, 1962; Delitto e castigo, 1963; I promessi sposi, 1967; Il cappello del prete, 1970; I demoni, 1972; Il vizio assurdo, 1978) e nella pubblicità. Morì suicida (Caltanisetta 1930 - Roma 1978).