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Vanìglia.

Pianta rampicante (Vanilla planifolia), dotata di radici aeree, appartenente alla famiglia delle Orchidacee. Ha foglie di forma ellittica e fiori bianco-verdastri lunghi circa 10 cm. Il frutto, impropriamente detto anche baccello, è rappresentato da una capsula lunga dai 20 ai 30 cm, carnosa e, quando completamente matura, di colore bruno-nero. Dopo la raccolta, i frutti maturi vengono fatti essiccare con una tecnica che prevede, oltre all'esposizione al sole o al calore di forni, periodi di essudazione (i frutti vengono avvolti in panni caldi e chiusi in cassette di legno o immersi per pochi minuti in acqua a 80-85 °C, quindi posti ad asciugare al sole). Grazie a quest'operazione essi riescono a sprigionare il loro aroma, sviluppatosi durante la maturazione tramite un processo enzimatico. Tra i principi aromatizzanti presenti nella v. vi sono vanillina, acido vanillico in piccole quantità e, più raramente, piperonalio. Dal punto di vista commerciale esistono vari tipi di v. a seconda della provenienza (v. del Messico, di La Réunion, di Tahiti, di Giava, di Guadalupa, ecc.), della lunghezza dei frutti, o di altre variabili. Dai frutti essiccati e polverizzati, trattati con alcool, si ottiene l'estratto di v., una soluzione che, più o meno dolcificata con zucchero, trova impiego in pasticceria e nella preparazione di liquori e profumi. ║ Frutto della pianta di v.; anche l'essenza che con esso si produce, o la vanillina in esso contenuta. ║ Nome comune dell'erba Heliotropium peruvianum (V. ELIOTROPIO). ║ V. d'inverno o vaniglione: nome italiano del Petasites fragrans, erba rizomatosa appartenente alla famiglia delle Composite Tubuliflore, presente nella regione mediterranea. Propria dei luoghi umidi, la v. d'inverno viene coltivata in giardini e ha fiori odoranti di vaniglia.