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Valle.

Depressione allungata situata tra due rilievi montuosi e costituita da due opposti pendii (versanti o fianchi o pareti) che si congiungono nei loro punti più bassi lungo una linea (talweg o filone di v.) o lungo una fascia pianeggiante (fondo di v.). Si distinguono, inoltre, una testa o testata (la parte iniziale) e uno sbocco o termine (la zona dove la v. confluisce in un'altra o nella pianura). Le v. prendono generalmente il nome del corso d'acqua che le percorre (v. dell'Adige, v. del Rodano) o di una località (V. d'Aosta); tutt'altro che rare sono le forme grafiche con la troncatura (Val Trompia) o con l'unione (Valtellina). ║ Fig. - Per monti e per v.: dappertutto. ║ Fig. - V. di lacrime: espressione letteraria per indicare la Terra, in quanto luogo di dolore e di sofferenza per l'uomo. ║ A v.: verso il basso, giù: cadere a v. A v.: locuzione adoperata per designare la parte del fiume che, rispetto a un determinato luogo, è più vicina alla foce. ║ Fig. - A v.: con riferimento a un fatto, un ragionamento, un discorso e simili, detto di ciò che costituisce il punto di arrivo o una conseguenza accessoria. ║ V. da pesca: porzione di laguna chiusa da strutture artificiali ove si pratica la vallicoltura (V.). • Geogr. - Al plurale, denominazione delle aree depresse della parte orientale della pianura emiliana, situate all'altezza dell'antico delta del Po e caratterizzate dalla presenza di acque poco profonde e comunicanti con il mare: v. di Comacchio. ║ Nome di insenature lunghe e strette tipiche delle coste istro-dalmate. • Geomorf. - A seconda delle direzioni di allungamento, che è pesantemente condizionato dalla struttura geologica della regione, le v. sono distinte in longitudinali (se parallele alle principali direttrici strutturali), trasversali (se ortogonali a esse) e oblique (se formano angoli diversi). Con riferimento alla loro genesi, si hanno, invece, v. tettoniche (se situate all'interno di una depressione di origine tettonica e comprese tra due blocchi montuosi sollevati e inclinati), v. erosive (se formatesi a seguito di processi esogeni, come, ad esempio, l'azione di corsi d'acqua o ghiacciai) e v. carsiche (se prodotte da processi carsici che agiscono in maniera corrosiva sulle rocce). Le v. erosive si suddividono, a loro volta, in fluviali e glaciali, a seconda che l'azione erosiva sia stata esercitata da un fiume o da un ghiacciaio; tra le prime rientrano le v. asimmetriche (v. i cui versanti sono asimmetrici), alluvionali (v. che presentano riempimenti di depositi alluvionali) e v. ringiovanite (v. in cui è ripresa l'incisione fluviale). Allo stesso modo, le v. carsiche si distinguono in v. morte (se manca il corso d'acqua), cieche o chiuse (se il corso d'acqua in un certo punto della v. scompare nel terreno) o di sorgente (se l'azione di sorgenti carsiche scava una forra che si chiude bruscamente nel punto di emittenza). Non rientrano in questa tipologia le v. sommerse, formatesi per sommersione, ad opera del mare, di regioni costiere di morfologia già impressa. • Med. - A monte e a v.: espressioni utilizzate per indicare rispettivamente la parte superiore e la parte inferiore di un arto in relazione a un punto determinato. • Tecn. - A monte e a v.: locuzioni impiegate per indicare rispettivamente la posizione anteriore o posteriore di un'apparecchiatura rispetto a un'altra o anche l'ordine cronologico di due fasi di un processo.