Imperatore romano d'Oriente. Fratello minore di
Valentiniano I, fu da lui associato all'Impero (364) con l'incarico di governare
le province orientali e, pur non possedendone le doti politiche e militari, si
impegnò per garantire un'amministrazione equa ed efficiente, limitando
gli abusi dei funzionari imperiali. Dispose la costruzione di numerose opere
pubbliche e fece consolidare le fortificazioni confinarie. Tuttavia la sua
intransigente fede ariana e il suo tentativo di unificare la Chiesa, suscitarono
un profondo malcontento nella popolazione, sfociato poi (365) in una rivolta
capeggiata da Procopio e presto sedata. A questa seguì una breve guerra
contro i Visigoti, partigiani di Procopio, che si concluse con il trattato di
pace stipulato (369) tra lo stesso
V.
e il loro re Atanarico. Nel
371 combatté contro i Persiani, concludendo con loro una pace (378) nella
quale dovette cedere metà dell'Armenia. Infine, dovette fronteggiare i
Goti che, essendo stati invasi dagli Unni, avevano ottenuto di riparare in
territorio imperiale. Pur tuttavia, esacerbati dalle vessazioni dei funzionari,
questi si associarono agli Alani e agli stessi Unni, e invasero la Tracia.
V.
li fronteggiò ad Adrianopoli, dove venne gravemente
sconfitto (378), facendo perdere per sempre all'Impero i diritti sulla penisola
balcanica (Cibalae, Pannonia 328 - presso Adrianopoli 378).