Attitudine e pratica del male. • Filos. e
Teol. - Il concetto di
v. è strettamente connesso a quello di
virtù, costituendone la negazione. La teologia morale riconosce sette
v. o
peccati capitali: superbia, avarizia, lussuria, invidia,
gola, ira, accidia. Secondo l'etica stoica, che fa consistere il bene nel vivere
conforme a natura, così come tutte le virtù sono nomi diversi di
una stessa virtù fondamentale, avendo in comune i principi e identico il
fine, tutti i
v. vanno ricondotti a un
v. fondamentale, e
così come chi possiede una virtù le possiede tutte, chi possiede
un
v. li possiede tutti. Inoltre, secondo l'etica stoica, non esiste uno
stato intermedio tra
v. e virtù. Si tratta di un'interpretazione
rigida che non tiene conto dell'incertezza e della labilità del confine
tra
v. e virtù, del filo segreto che unisce gli uni alle altre;
emulazione-invidia, parsimonia avarizia, dignità-superbia, ecc. Anche
l'accidia, il
v. capitale che sembra privo di ogni sbocco positivo,
può essere ricondotta all'apatia, nel significato filosofico di mancanza
di turbamento, considerata dalla dottrina stoica uno stato di perfezione
contemplativa, proprio del saggio, liberatosi dalla stoltezza delle passioni.
Per gli stoici si tratta pertanto di una virtù attiva, che richiede
sforzi, mentre l'accidia è essenzialmente un
v. passivo e, proprio
in quanto tale, considerato il peggiore e il più grave dei
v.
capitali, interpretabile come rifiuto di operare attivamente nel mondo e come
conseguente complicità contro quanto di male al mondo c'è e viene
fatto. La morale corrente, repressiva, associa spesso il
v. al piacere,
alla sua ricerca e soddisfazione, in nome di falsi valori morali e di una
religiosità che esige il sacrificio di ogni sano appetito naturale
(V. anche PECCATO).
• Dir. - Difformità tra il prescritto e l'attuato. ║
V.
della volontà: con riferimento alle cause di
annullamento di un contratto, cause perturbatrici del processo formativo della
volontà (errore, dolo e violenza) che influiscono sul soggetto in modo
tale che la volontà effettivamente formatasi è diversa da quella
che sarebbe stata se quelle perturbazioni non fossero intervenute. ║
V.
di legittimità o di merito dell'atto amministrativo:
quelli che derivano dall'inosservanza di norme o principi giuridici
(incompetenza, eccesso di potere, violazione di legge); e quelli che si
connettono alla inosservanza di criteri e di opportunità, e di
convenienza di norme di equità: in complesso, all'inosservanza di norme
non giuridiche e tuttavia obbligatorie per la pubblica amministrazione. ║
V.
occulti della cosa venduta:
v. che, se da un canto
rendono la cosa non atta all'uso cui è destinata o ne diminuiscono l'uso
in modo che, se il compratore li avesse conosciuti, o non l'avrebbe comprata o
avrebbe offerto un prezzo minore, dall'altro non erano così manifesti al
momento della vendita, da poterne, da parte del compratore, rilevare subito
l'esistenza. ║
Vizio di mente: stato mentale, derivante da
infermità, che esclude o diminuisce la capacità d'intendere o di
volere. Vi sono compresi tutti i processi intellettivi (percezione, attenzione,
memoria, giudizio, ecc.) compresi quelli della volontà.
L'infermità mentale deve dipendere da uno stato patologico anche
temporaneo che turbi l'equilibrio funzionale dell'organismo. Può
riguardare inoltre singolarmente e l'incapacità d'intendere (demenza,
idiozia, cretinismo, ecc.) e l'incapacità di volere (cleptomania,
piromania, ecc.). Secondo che sia totale o parziale il
v.
di mente
esclude o diminuisce l'imputabilità: comunque, in entrambe le ipotesi, il
reo è di norma soggetto a una misura di sicurezza, quale il ricovero in
manicomio giudiziario ovvero l'assegnazione a una casa di cura o di custodia.
• Med. -
V.
valvolare cardiaco: alterazione delle valvole
cardiache dovuta a cause patologiche; può essere congenita o acquisita e
trova per lo più origine nella endocardite reumatica. Quest'anomalia
può colpire la valvola tricuspide (quella posta tra atrio e ventricolo
destro); la valvola mitrale (o bicuspide), situata tra l'atrio e il ventricolo
sinistro; la valvola sigmoidea aortica che si trova all'imbocco dell'aorta; la
valvola sigmoidea polmonare anch'essa posta all'inizio dell'arteria polmonare. I
v.
valvolari cardiaci si distinguono in
organici e in
funzionali: i primi sono originati da una lesione anatomica dell'apparato
valvolare; i secondi sono spesso l'espressione di una mancanza di coordinazione
e di forza nel lavoro delle fibre muscolari che partecipano al funzionamento
delle valvole.