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Vìpera.

Zool. - Serpente della famiglia dei Viperidi, sottofamiglia dei viperini, dotato di un paio di denti velenigeri canalicolati in grado di inoculare un veleno talvolta molto potente. Attualmente diffuso soltanto in Europa, in Asia e nell'Africa settentrionale, la v. ha dimensioni da piccole a medie (comprese tra i 30 e i 180 cm), ed è caratterizzata dalla testa triangolare nettamente distinta dal collo, generalmente rivestita da squamette carenate, più piccole e più numerose nella parte dorsale del capo, che si continuano con le squame della regione dorsale del tronco, fortemente carenate. Gli occhi presentano tipicamente pupille verticali ellittiche. Se irritati, questi serpenti possono assumere un atteggiamento intimidatorio arrotolandosi su se stessi e sollevando il collo o ripiegandolo indietro a S, possono emettere sibili acuti e lanciare rapidamente il capo in avanti mordendo la vittima con i denti del veleno. Quest'ultimo, che contiene in prevalenza emotossine (solo di rado contiene anche neurotossine), causa nelle prede di cui il serpente si nutre (di solito artropodi e piccoli vertebrati) gravi fenomeni locali e morte per arresto cardiocircolatorio e nell'uomo può provocare imponenti reazioni infiammatorie locali, dolore e contrattura dei muscoli della zona colpita, nonché reazioni congestizie delle mucose, emorragie, sonnolenza, torpore, incoscienza, e talvolta paralisi respiratoria e cardiaca. In Italia sono presenti quattro specie, di abitudini prevalentemente notturne, ma attive anche di giorno nella stagione estiva: V. ammodytes, V. aspis, V. berus e V. ursinii, tutte molto pericolose tranne l'ultima. La V. ammodytes, nota come v. dal corno, diffusa in Europa sud-orientale e in Asia occidentale, abita nelle zone rocciose e soleggiate ricoperte di vegetazione bassa e si distingue facilmente dalle altre specie per la protuberanza conica ricoperta di squame, lunga alcuni millimetri e rivolta verso l'alto, presente all'estremità del muso. Le femmine di questa specie possono raggiungere 95 cm di lunghezza. La V. aspis, ovvero la v. comune o aspide, è la specie più diffusa in Italia (ove è presente in ogni regione tranne che in Sardegna) e una delle più diffuse nel resto dell'Europa; ha il capo lievemente rivolto verso l'alto, il tronco grosso e la coda brevissima. La femmina, più lunga del maschio, può raggiungere gli 83 cm di lunghezza. Presente solo nell'Italia settentrionale e sulle montagne, la V. berus è lievemente più grande della precedente ed ha il capo poco distinto dal tronco. La V. ursinii, o v. dell'Orsini, che non arriva a 50 cm, è più piccola delle due specie precedenti ed è diffusa dall'Europa centro-orientale all'Asia centrale. In Italia si trova solo sull'Appennino centrale, ove predilige i prati con erba bassa e le zone ricoperte di arbusti. Tra le altre specie si annoverano: la v. di Lataste o V. latasti, diffusa in Spagna e nell'Africa nord-occidentale, caratteristica per la sua forma tozza, per la lunghezza non superiore a 60 cm, frequentatrice delle sassaie e dei boschi radi; la v. levantina o V. lebetina, lunga fino a 1,5 m, molto più velenosa della precedente, di abitudini crepuscolari e notturne, diffusa in Grecia, in Asia Minore, in Arabia, in Afghanistan, in Iran, nel Kashmir e nell'Africa nord-occidentale ove frequenta le località rocciose, caratterizzata spesso dalla presenza di una macchia a forma di V rovesciata sul capo e da un'altra simile posta nella regione occipitale; la v. di Russell o V. russelli, notturna, assai irritabile, dal veleno potentissimo, che rappresenta il Viperide più grande (lunga oltre 1,4 m) e più pericoloso dell'Asia, presente in ogni tipo di ambiente tranne nelle foreste fitte, dal livello del mare fino a 2000 m di altitudine. ║ V. di mare: nome comune del pesce Ophichtus serpens, appartenente all'ordine anguilliformi. ║ Pesce v.: nome volgare del Chauliodus sloani, pesce abissale dell'ordine salmoniformi, presente anche nel Mediterraneo. ║ Fig. - Di persona cattiva, maligna, perfida. • Arald. - Con allusione al biscione, insegna della famiglia Visconti. • Mar. - Imbarcazione lagunare lunga e sottile, attualmente simile a una piccola gondola a due remi, con le estremità ugualmente affusolate, utilizzata per il trasporto delle persone. Ai tempi della Repubblica di Venezia era più grande (fino a sei remi) e veloce e veniva usata soltanto dalla polizia.