Attività compiuta stando sveglio; in
particolare, tempo notturno trascorso senza dormire per insonnia o
necessità d'altro tipo:
per preparare l'esame ho passato lunghe ore di
v.
sui libri. ║
Fare la v.
a un infermo: stare
alzati di notte per assistere e curare un malato. ║
Fare la v.
a
un morto (
v.
funebre): trascorrere la notte pregando accanto a
un defunto. ║
V.
pasquale: V.
TRIDUO, triduo pasquale. ║ Stato di chi è sveglio:
essere
tra la v.
e il sonno (in stato di dormiveglia). ║
Stato di
v.: lo stesso che
stato vigile (V.).
║ Manifestazione pubblica (
v.
per la pace) o festa tra amici
(
v.
danzante) che si svolge e si protrae nelle ore notturne.
║ Forma di tortura impiegata nei secc. XVI-XVIII, che consisteva nel
tenere forzatamente sveglio il soggetto fino a 40 ore consecutive. • Bot.
-
Posizione di v.: l'aspetto che assumono certe piante durante il giorno,
diverso da quello che hanno di notte (V. SONNO).
• Lit. -
V.
liturgica: forma di preghiera notturna
reintrodotta dal Concilio Vaticano II nella
liturgia delle ore (o
celebrazione dell'ufficio divino). Durante la
v.
liturgica si dice
l'ufficio della lettura della domenica, della solennità o della festa
come si trova nel libro della
liturgia delle ore, con l'aggiunta dei
cantici indicati nell'appendice del libro stesso; si legge poi il Vangelo,
infine si canta il
Te Deum e si conclude con l'orazione.