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Ròdano.

Fiume (812 km) dell'Europa. Scorre per un terzo in Svizzera, dove nasce, e per due terzi in Francia, sviluppando un bacino di 98.000 kmq. Sorge dal ghiacciaio omonimo, alle pendici del Dammastock, percorre l'intero Vallese, raccogliendo le acque di alcuni affluenti, e si immette nel Lago di Ginevra, tra Bouveret e Villeneuve; ne esce a Ginevra e, attraversando la catena del Giura, entra in Francia. Giunge a Lione, piegando verso Sud; bagna il Massiccio Centrale, internandosi tra i rilievi, e percorre, nel corso inferiore, una pianura alluvionale. Prima di sfociare nel Golfo del Leone si suddivide in vari rami a costituire un grande delta, che si va ogni anno ampliando per l'enorme quantità di materiale trasportato. Poco prima di Arles, a circa 50 km dalla foce, si biforca nei due rami principali, il grande R. e il piccolo R., in seno ai quali sorge una regione paludosa, la Camargue. I suoi affluenti più importanti sono: la Saona, l'Isere, la Drome e la Durance, che scendono dalle Alpi; l'Ain, che nasce dal Giura Centrale; il Cèze, l'Ardèche e il Gard che provengono dal Massiccio Centrale. Il R. rappresenta una via di comunicazione fondamentale sia per il collegamento tra l'Europa occidentale e il bacino del Mediterraneo sia per i collegamenti interalpini e transalpini; ciò nondimeno, la forte pendenza e la velocità della corrente rendono spesso difficoltosa la navigazione. Per ovviare a questi inconvenienti, dalla fine del XIX sec. sono state effettuate varie opere di regolarizzazione: il collegamento del fiume alla rete delle idrovie settentrionali, passando per la Saona canalizzata, nonché il progetto, in parte ancora da realizzare, di costruire una via canalizzata Rodano-Saona-Doubs-Reno. Un'altra grande risorsa garantita dal R. è rappresentata dall'enorme disponibilità di acque che sono sfruttate per l'irrigazione. Oltre a ciò, ricorrendo alle acque fluviali per le opere di bonifica, la Camargue è stata trasformata in un parco naturale. Un altro settore favorito dall'utilizzazione delle acque del R. è quello idroelettrico: agli impianti già esistenti prima del 1965 (Génissiat, Beauchastel, Baix-le-Logis-Neuf, Châteauneuf-du-Rhône, Bollène), se ne sono aggiunti di nuovi (Bourg-les-Valence, Montélimar, Donzère-Mondragon, Vallabrègues). Sempre in virtù della disponibilità di acque, nella valle del R. sono sorte anche importanti centrali nucleari, che dell'acqua si servono per i sistemi di raffreddamento; si ricordano fra le altre quelle di Creys-Malville e di Bougey, presso Lione, e quella di Cruas, presso Montélimar. Sono fiorenti anche le industrie metallurgiche, chimiche, elettrometallurgiche, tessili, cementiere e della fabbricazione di cellulosa che hanno trovato nel bacino del fiume una zona di grande potenzialità energetica oltre che il centro di importanti direttrici di traffico sia stradale che ferroviario.
Avignone: il ponte St. Bénezét sul Rodano

Il Rodano a Tarascona (Francia)