Poeta francese. Proveniente da una famiglia agiata, fu messo al seguito del
cardinale di Joyeuse, con il quale fu più volte in Italia. È
autore di una raccolta di satire, pubblicate con il titolo di
Prime opere
(1608), ampliata in tre edizioni successive (1909; 1912; 1913) nella quale si
rivela descrittore insuperabile del mondo vizioso delle taverne, che egli
dipinge con uno stile crudo e realistico. In tal modo la critica alla
società, propria del genere satirico, è bonaria e indulgente,
aliena da ogni rigidezza dogmatica, poiché egli stesso si sente parte
integrante di quel mondo con cui polemizza garbatamente. La sua opera ebbe
grande fortuna presso i contemporanei; fece scalpore negli ambienti letterari la
IX satira, in cui polemizzava con F. de Malherbe e le regole del nascente
Classicismo, a suo parere troppo rigide (Chartres 1573 - Rouen 1613).