Poeta e scrittore francese. Esordì in campo letterario con la raccolta di
ispirazione simbolista
I domani (1885). Tentò quindi una sintesi
fra la nuova, raffinata scuola simbolista e la corrente ormai tradizionale del
Parnasse, giungendo a risultati di un certo pregio in
Aréthuse
(1895),
Giochi rustici e divini (1897),
Medaglie d'argilla
(1900). Nelle raccolte successive,
R. abbandonò ogni pretesa
contenutistica, ripiegando su una poesia estetizzante e garbata, in cui è
presente un doloroso, ma sfumato, senso della nullità della vita che si
compone in forme di signorile e distaccato stoicismo (
Lo specchio delle
ore, 1910;
Vestigia flammae, 1921;
Flamma tenax, 1928).
Espresse questa malinconica concezione dell'uomo anche nei romanzi, in cui
prevale il nostalgico ricordo della giovinezza, intesa come l'età della
felicità, e il disgusto (letterario e superficiale) per la realtà
a lui contemporanea:
La double maîtresse (1900),
Les vacances
d'un jeune homme sage (1903),
Les rencontres de M. Bréot
(1904). Fu anche critico letterario e collaboratore presso giornali quali
«Figaro» e «Mercure de France» (Honfleur, Calvados 1864 -
Parigi 1936).