Scrittore svedese. Collaborò per
molti anni (1855-74) a giornali liberali. Temperamento romantico e mistico,
abbellì d'avventuroso e di pittoresco le trame allegoriche dei suoi
romanzi d'ambiente storico:
Il corsaro del Baltico (1857),
Singoalla (1857),
L'ultimo Ateniese (1859),
L'armaiolo
(1891). L'esperienza del Risorgimento italiano gli ispirò vari saggi:
Leggende romane (1874),
Gli Apostoli Pietro e Paolo (1874),
Imperatori romani nel marmo, e poesie di pensiero (
Dikter, 1882).
Un approfondito studio di Goethe sboccò nella traduzione svedese del
Faust (1876). Attese a studi di storia e di mitologia germanica
(
Ricerche di mitologia germanica), accanto a saggi sul liberalismo:
L'almanaccatore (1890),
Il nuovo carme di Grotti (1891). Nel 1870
fu deputato alla Seconda Camera e nel 1877 fu eletto all'Accademia di Svezia
(Jönköping 1828 - Djursholm, Stoccolma 1895).