Medico e botanico olandese. Terminati gli studi
ottenne prima il lettorato di Anatomia all'università di Amsterdam (1666)
e in seguito la cattedra di Botanica nella stessa università (1685). Il
suo nome è legato alla descrizione dei vasi linfatici (1665), della
cosiddetta
Lamina Ruyschii dell'occhio, e a una singolare tecnica
utilizzata per imbalsamare cadaveri e conservare preparati anatomici (a lui si
ispirò G. Leopardi nel
Dialogo di Federico Ruysch e delle sue
mummie). Da ricordare anche il suo impegno nella catalogazione delle piante
dell'orto botanico di Amsterdam (1697-1701). Fra gli scritti principali citiamo
il
Thesaurus anatomicus (1701-16), in 10 volumi, e la raccolta di
epistole che, nel corso degli anni, inviò a medici di fama, e che lui
stesso raccolse nei 14 volumi delle
Epistolae anathomicae problematicae
(1696-1701) (L'Aia 1638 - Amsterdam 1731).