(dal nome della regione dove venne inizialmente
rinvenuto). Chim. - Elemento chimico di numero atomico 44 e peso atomico 101,07;
simbolo:
Ru. Nella tavola periodica degli elementi si colloca fra quelli
dell'ottavo gruppo, avendo il ferro come omologo inferiore e l'osmio come
omologo superiore. Fu scoperto nel 1845 da J. Claus. Il
r. è un
elemento estremamente raro nella crosta terrestre, della quale costituisce circa
il 2 x 10
-6%; è quindi poco più abbondante dell'oro e
del platino. In natura si trova come impurezza in diversi minerali di altri
metalli; l'unico suo minerale specifico che è degno di essere ricordato
è la
laurite. In piccole quantità si trova in formazioni
alluvionali (Borneo e Sudafrica) sfruttate per l'estrazione del platino,
presente in forma di granuli allo stato nativo, con altri metalli come
impurezze. Nell'estrazione del platino viene recuperato per via chimica insieme
ad altri metalli rari come palladio, osmio, iridio, ecc. Non esiste nessun caso
di lavorazione di minerali avente come scopo principale l'estrazione di questo
metallo. ║
Proprietà fisiche: il
r. si presenta come
un metallo di aspetto simile al platino ma più duro (circa 220 Vickers) e
assai più leggero (peso specifico 12,2 pratico, teorico 12,45). Fonde tra
i 2.300° e i 2.500°C e bolle a 4.100° - 4.900°C (i dati dei
diversi autori sono alquanto discordi fra loro). A temperatura ambiente si
presenta esagonale ad alto impaccamento; sotto i 2,04°C diventa
superconduttore. Presenta una bassa sezione di cattura di neutroni termici (2,56
barns) e una conducibilità elettrica circa pari a quella del ferro. Ha
un'elevata resistenza meccanica: una massa lavorata a caldo mostra un carico di
rottura a trazione di circa 53 km/mm. È assai difficile da lavorare;
può essere forgiato con precauzione e solo sopra i 1.500°C.
Può anche essere sintetizzato con le tecnologie della compattazione delle
polveri, seguite da un opportuno trattamento termico. ║
Proprietà chimiche e composti: il
r. si comporta come un
metallo nobile: in assenza di aria non è attaccato da nessun acido e
nemmeno dall'acqua regia anche a caldo. In presenza di aria si scioglie in acqua
regia con formazione del cloruro RuCl
3. Il cloro a caldo lo
aggredisce formando sempre RuCl
3 come pure, in misura modesta, fanno
le soluzioni acquose di ipocloriti alcalini. In presenza di ossigeno anche
atmosferico, la potassa fusa lo aggredisce con formazione di rutenato di
potassio, secondo la reazione:
2Ru + 4KOH + 3O
2 →
2K
2RuO
4 + 2H
2O
Questo composto si
presenta verde cupo ma sciolto in acqua impartisce a questa una colorazione
arancione. Anche con l'idrato di sodio fuso il comportamento del metallo
è analogo. Il
r. presenta nei suoi composti valenza 2, 3, 4, 6 e
8; le valenze 3 e 4 sono le più stabili. Fra i suoi composti più
comuni citiamo il tricloruro RuCl
3, il pentafluoruro RuF
5,
il tetracloruro RuCl
4, il tetrossido RuO
4 ed il solfuro
RuS
2. Forma anche sali complessi, nei quali coordina gruppi nitrosile
o carbonile. La chimica del
r. è alquanto complicata ed in molti
punti simile a quella di altri elementi (iridio, osmio, ecc.) per cui la sua
separazione è tutt'altro che semplice. Notevoli studi sono però
stati fatti in quanto un isotopo radioattivo di questo elemento si forma nei
combustibili nucleari e deve essere da questi separato nelle operazioni di
recupero dell'uranio e del plutonio. ║
Usi: la produzione di
r. è modesta ed altrettanto limitati sono i suoi impieghi, anche
perché il suo costo è superiore a quello del platino. La sua
principale applicazione si ha per leghe a base di platino o palladio, metalli ai
quali impartisce notevole durezza. La lega con platino però non
può superare il 15% di
r. in quanto diventa impossibile la sua
lavorazione. Queste leghe trovano utili applicazioni per la fabbricazione di
interruttori elettrici e parti simili destinati a lavorare in condizioni molto
gravose, soprattutto dal punto di vista dell'usura. Leghe complesse di
r., osmio, iridio e/o rodio sono anche usate per la fabbricazione di
pennini di penne stilografiche e simili, ma la composizione di tali leghe non
è ben nota. Analogamente esse possono servire per perni di
apparecchiature ed altri usi del genere nei quali un'elevata resistenza
meccanica deve essere accoppiata ad un'altissima resistenza all'usura. Il
r. metallico presenta anche una notevole tendenza ad assorbire gas e per
questo motivo è talvolta utilizzato come catalizzatore di reazioni,
soprattutto di ossidazione e di riduzione. Il suo elevato costo e la sua
scarsità ne sconsigliano però un impiego più massiccio.