Critico letterario italiano. Docente di
Letteratura italiana a Pisa e socio nazionale dei Lincei dal 1946, fu un fervido
seguace delle idee crociane, che illustrò e propugnò con vigorosa
polemica; influenzato oltre che da Croce anche da Gentile, dal quale trasse la
nozione di unità del processo spirituale, elaborò un sistema
critico nel quale ogni fatto letterario è considerato e valutato tenendo
conto della sua storicità, mentre anche qualsiasi giudizio di natura
strettamente estetica viene in essa assorbito. Fu direttore delle riviste
“Leonardo” (1925-29) e “Nuova Italia” (1930-31) e
fondatore, nel 1946, della rivista “Belfagor”. Oltre ai numerosi
commenti a Boccaccio, Machiavelli, Foscolo, Manzoni e Leopardi ricordiamo:
Metastasio (1915),
Giovanni Verga (1919),
I narratori
(1923),
Francesco De Sanctis e la cultura napoletana (1928),
Problemi
di metodo critico (1929),
La critica letteraria contemporanea
(1942-43),
Storia della letteratura italiana (1957),
Carducci senza
retorica (1957),
Il tramonto del letterato (1960) (Delia,
Caltanissetta 1892 - Marina di Pietrasanta, Lucca 1961).