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Ruskin, John.

Critico d'arte e scrittore inglese. Dopo aver compiuto numerosi viaggi in Inghilterra, in Francia e in Svizzera, si laureò a Oxford nel 1842. Appassionato d'arte e di letteratura, si rese noto con la pubblicazione nel “Magazine of Natural History” di due saggi: Enquiries on the causes of the colour of the Rhine e Considerations on the strata of Mont Blanc (1834); dal 1837 scrisse anche per l'“Architectural Magazine”. Tra il 1843 e il 1860 pubblicò i cinque volumi di Modern painters. Nel 1845 R. si trasferì in Italia, dove si dedicò allo studio della scuola veneziana e dei pittori toscani del primo Rinascimento. Frutto di questi interessi fu la pubblicazione di varie opere, fra cui The Stones of Venice (1851-53), il cui capitolo sull'arte gotica ebbe larga eco, e il saggio Pre-Raphaelism (1851), che contribuì all'affermazione del movimento preraffaellita; nel 1857, con The elements of drawing, ottenne ampi riconoscimenti. Se già in The seven lamps of architecture (1849) R. aveva riflettuto sul rapporto fra le manifestazioni artistiche e la storia personale degli artisti, individuando precisi legami fra arte e società e presentando il periodo medioevale come modello per le società moderne, egli confermò tale orientamento negli studi successivi, nei quali svolse approfondite analisi di numerosi problemi sociali ed economici. Così, da divulgatore di teorie estetiche, R. si fece espositore di ardite teorie sui problemi sociali e industriali, e condannò l'utilitarismo degli economisti, denunciò i mali della società industriale, auspicò il lavoro illuminato da religiosità di propositi e gioia creativa quale era, a suo giudizio, quello degli artisti medioevali. Tale pensiero si concretizzò in una frenetica attività di conferenziere e di scrittore. Si comprende così l'impegno sociale che emerge da opere come Unto this last (1862), Sesame and lilies (1865), Time and tide (1867), Fons clavigera (1871-84) e Munera pulveris (1872). Dal 1869 R. insegnò a Oxford; nel frattempo, grazie alla cospicua fortuna ereditata dal padre, egli sovvenzionò cooperative di mutuo soccorso, case operaie e musei. Dopo aver rinunciato alla propria cattedra nel 1884, si ritirò a vita privata. Al corpus dei suoi lavori, poi raccolti in The works (1903-12, 39 volumi), è da aggiungere il libro di memorie Praeterita (1885-89), cui egli affidò la narrazione della sua biografia (Londra 1819 - Brantwood, Lake District 1900).