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Rushdie, Salman.

Scrittore indiano di lingua inglese. Compiuti gli studi in India, si trasferì in Inghilterra, ottenendo la cittadinanza britannica nel 1964 e laureandosi in Storia a Cambridge nel 1968. Esordì con il romanzo Grimus (1975) e ottenne buoni riconoscimenti con il successivo I figli della mezzanotte (1981), ispirato ai problemi dell'India moderna che gli valse il Booker McConnel Prize. Nel 1983 pubblicò La vergogna, che narra di repressioni e abusi perpetrati in Pakistan e tratteggia la lotta di potere fra un generale e un primo ministro, dietro i quali è possibile scorgere i due capi di Stato pakistani M. Zia e A. Bhutto. Scrittore drammatico e complesso, R. mostra una notevole abilità nell'intrecciare vicende e storie di numerosi personaggi, calandole all'interno di ampi panorami storici. Fu successivamente al centro dell'attenzione mondiale a causa della condanna a morte emanata contro di lui dall'ayatollah Khomeini in seguito alla pubblicazione di Versetti satanici (1988): l'opera fu infatti ritenuta blasfema e offensiva nei confronti della religione musulmana. Nonostante le scuse pubbliche e la riaffermazione dell'obbedienza all'Islam proclamate dall'autore, la condanna fu ritirata solo nel dicembre del 1997 dalle autorità politiche, rimanendo ancora in vigore per quelle religiose. R. pubblicò quindi il libro per l'infanzia Harun e il mare delle storie (1990), la raccolta autobiografica di racconti Est, Ovest (1997) e i romanzi L'ultimo sospiro del Moro (1995), La terra sotto i suoi piedi (1999), Furia (2002) (n. Mumbay 1947).