Stats Tweet

Runnström, John.

Biologo svedese. Fu professore di Zoologia sperimentale e Citologia alla Hogskola di Stoccolma (dal 1832) e fondatore dell'Istituto Werner Gren a Stoccolma, che diresse dal 1939 al 1955. Condusse fondamentali ricerche sulla fisiologia e la biochimica della fecondazione dell'uovo del riccio di mare (Stoccolma 1888-1971). ║ Ipotesi di R.: teoria concernente l'ontogenesi (sviluppo embrionale) dei metazoi; essa tende a spiegare il fenomeno per cui lo sviluppo normale di una larva di riccio di mare (ma che riguarderebbe anche tutti gli altri metazoi) sarebbe garantito solo da un particolare rapporto tra i componenti animali e vegetativi della corteccia dell'uovo. Questa è costituita da un polo animale, dal cui materiale - in seguito ad un vivace ricambio - prendono origine gli organi tipicamente animali come il sistema nervoso, e da un polo vegetativo (riconoscibile per la grande abbondanza di tuorlo) dal quale si formerà il «sistema digerente». In tal modo si viene a formare un «asse animale-vegetativo dell'uovo» che determina l'asse principale dell'organismo. Tale differenziazione precoce nell'uovo può essere più o meno marcata: se essa è debole, le cellule allo stadio di segmentazione sono ancora niente o poco differenziate; se essa è forte allora queste cellule hanno già allo stadio di due o quattro cellule una diversa capacità di sviluppo. Secondo l'ipotesi di R., nota anche come ipotesi di un gradiente, soltanto un equilibrio nella concentrazione degli elementi che inducono uno sviluppo animale o vegetativo (equilibrio corrispondente, più o meno, a quello dell'uovo intero), consentirebbe un normale sviluppo delle diverse parti dell'embrione. Tuttavia i processi morfogenetici dovuti al gradiente vegetativo o animale sono accompagnati da processi metabolici variabili; è probabile, per esempio, che il litio agisca inibendo parzialmente le ossidazioni, soprattutto degli zuccheri, mentre certe sostanze animalizzanti agirebbero in modo stereospecifico sulla sintesi delle proteine e tali azioni, evidentemente, influirebbero direttamente sullo sviluppo embrionale.