Vibrazione acustica in grado di essere percepita. Il
r. è assimilabile al suono quanto alla natura del fenomeno, ma se
ne differenzia per aspetti soggettivi legati alla sensibilità
dell'ascoltatore, che designa con il termine
suono ciò che
percepisce come gradevole all'udito, e con il termine
r. ciò che
produce sensazioni fastidiose o sgradevoli. ║ Voce o insieme di voci
percepite in modo confuso. ║ Fig. - Voci di protesta o d'ira. ║ Fig.
- Sollevazione popolare, rivolta, tumulto. ║ Fig. - Notizia confusa e
incerta di qualche cosa. ║ Fig. - Grande eco, polemiche, discussioni
suscitate da avvenimenti o fatti. • Acust. - Ogni fenomeno acustico,
generalmente irregolare e non musicale. In particolare, viene detto
r.
ambientale il
r. presente in un dato ambiente, con caratteristiche
ben definite, e
r. di fondo il
r. ambientale uniforme e continuo.
Poiché dal punto di vista fisico nulla distingue i
r.
dai
suoni, si estendono ad essi le grandezze e le definizioni date per i suoni. In
base alle caratteristiche spettrali, un
r. costituito da moltissimi suoni
componenti, come quello ambientale in un luogo in cui siano radunate molte
persone in conversazione, viene detto
r. bianco; viceversa, un
r.
caratterizzato dalla presenza di suoni componenti prevalenti sugli altri viene
detto
r.
colorato. Nella tecnica, la presenza di un
r.
può consentire di individuare guasti localizzati di un sistema. •
Elettr. - In un sistema di trasmissione o di elaborazione di dati, ogni segnale
spurio, estraneo al normale funzionamento del sistema. ║
R.
elettrico: ogni
r.
costituito da segnali elettrici; la
presenza di tale
r. può causare gravi inconvenienti nel
funzionamento di un sistema elettronico, nel quale la maggior parte dei segnali
utili sono di natura elettrica. Si definisce
rapporto segnale-r. di un
sistema il quoziente tra l'ampiezza dei segnali utili e l'ampiezza dei segnali
che compongono il
r.; il valore di tale rapporto è fondamentale
per il corretto funzionamento del sistema stesso, e la sua determinazione si
riduce alla determinazione delle caratteristiche del
r. ║
R.
elettrico esterno:
r. generato da accoppiamenti tra il sistema in
esame e sorgenti esterne di segnali, dette
sorgenti di r. Provvedimento
efficace contro l'insorgere di
r. esterni è un'opportuna
schermatura del sistema o dei componenti più soggetti ad accoppiarsi con
sorgenti esterne. ║
R. elettrico interno:
r. generato da
sorgenti interne al sistema. Tra i principali componenti del
r. interno,
ricordiamo il
r. termico, il
r. per effetto mitraglia, il
r.
di ripartizione e il
r. di generazione e ricombinazione. Il
r.
termico si genera nei conduttori, per agitazione termica degli elettroni di
conduzione; esso è, per sua natura, insopprimibile, e può essere
solo ridotto diminuendo opportunamente la resistenza e la temperatura dei
resistori percorsi da correnti utili con tensioni confrontabili con quella del
r. Il
r.
per effetto mitraglia si genera nei tubi
elettronici, a causa della natura granulare della corrente elettronica emessa
dal catodo, ed è generalmente maggiore del
r. termico; nel caso di
tubi a più griglie, si hanno ulteriori
r., detti
r. di
ripartizione, dovuti alla suddivisione dei termoelettroni tra l'anodo e la
griglia di schermo. Infine, nei semiconduttori il
r. termico è
sempre accompagnato dal
r. di generazione e
ricombinazione,
dovuto ai processi di generazione e ricombinazione caratteristici dei
semiconduttori. Nei dispositivi elettronici più complessi, il
r.
interno dipende da numerosi altri fattori; è possibile dimostrare,
tuttavia, che esiste sempre una banda di frequenza in cui il
r.
complessivo è minimo. • Tecn. - Nella teoria della comunicazione,
qualsiasi disturbo in grado di ostacolare o disturbare la trasmissione di un
messaggio dall'emittente al destinatario. • Fis. -
R. di fondo:
insieme di disturbi legati al funzionamento di alcuni organi degli apparecchi di
misura, tali da limitare la precisione delle misurazioni. • Med. - Ogni
fenomeno acustico percepito mediante l'auscultazione e che può portare
alla definizione di una diagnosi. I
r. cardiaci permettono di ricavare
importanti informazioni sulle patologie che interessano il funzionamento delle
diverse valvole cardiache; i
r. bronco-polmonari si distinguono in
r.
secchi, se provocati dal passaggio dell'aria attraverso bronchi ristretti, e
r. umidi, se provocati dal passaggio dell'aria in bronchi che contengono
un secreto fluido. • Patol. - Qualsiasi suono in grado di provocare
nell'individuo sensazioni moleste. L'orecchio umano può percepire suoni
di frequenza compresa fra i 16 e i 20.000 Hz, e di intensità inferiore ai
120 dB (
soglia di dolore). L'esposizione a suoni di maggior frequenza
può causare danni all'udito e, in particolare, all'organo del Corti
(V. ORECCHIO e CORTI, ALFONSO). Tali danni si manifestano con una perdita dell'udito che
può essere temporanea o permanente e che è legata al livello del
r., alla sua frequenza, alla durata dell'esposizione al
r. e alla
composizione spettrale del
r. stesso. La perdita di udito dipende
dall'innalzamento della soglia uditiva, cioè della pressione acustica
minima in grado di produrre la sensazione uditiva. Tale innalzamento tocca il
valore massimo dopo due minuti circa dalla cessazione del
r. e decresce
progressivamente fino a tornare a parametri normali in un tempo direttamente
proporzionale all'innalzamento stesso. Nei casi in cui il livello e lo spettro
del
r. siano poco variabili durante il tempo di esposizione, l'influenza
esercitata sull'udito risulta pari al prodotto della potenza del
r. e del
tempo di esposizione, cioè all'energia acustica ricevuta (
dose di
r.). L'aumento temporaneo della soglia uditiva risulta proporzionale al
logaritmo della dose di
r., anche se esistono un livello del
r. al
di sotto del quale non si verifica alcun aumento di soglia e un tempo di
esposizione oltre il quale non si verificano ulteriori aumenti della soglia.
Qualora l'aumento della soglia non decresca nel tempo, si verifica un danno
permanente, che può portare alla sordità parziale o totale. La
sordità raramente è prodotta da un
trauma acustico,
cioè dall'esposizione a
r. superiori alla soglia di dolore, mentre
molto più spesso dipende dall'esposizione prolungata a
r.
più o meno forti. In questo senso il
r. è particolarmente
pericoloso nelle installazioni industriali o nei centri ad alto tasso di
urbanizzazione; piuttosto frequentemente, infatti, durante la vita lavorativa
persone periodicamente sottoposte a
r. subiscono danni all'udito. In
genere, in una fase iniziale il disturbo si manifesta con ronzii e momentanea
riduzione delle capacità uditive, che tendono a farsi sempre più
frequenti fino all'insorgere di una vera e propria sordità.
Statisticamente la soglia di rischio è fissata ad esposizioni superiori a
80 dB per otto ore giornaliere, ma essa è suscettibile di variazione in
rapporto a ogni singolo individuo. L'esposizione prolungata al
r.
può arrecare danni anche al sistema nervoso centrale, a quello endocrino
e cardiocircolatorio, nonché alle funzioni respiratorie. In individui
soggetti a continua esposizione al
r. sono inoltre rilevabili disturbi
psicosomatici.