Erudito italiano. Pur non avendo frequentato
regolari studi di medicina o di anatomia, si rese celebre come uno dei maggiori
esperti di medicina veterinaria del suo tempo con il trattato
Dell'anatomia
et delle infirmitadi del cavallo (1598), testo illustrato da 64 tavole
attribuite a uno dei Carracci. Partecipò inoltre alla vita politica della
città di Bologna divenendo membro del Senato cittadino e gonfaloniere di
giustizia (Bologna 1530-1598).