(detto
Meuccio). Uomo politico
italiano. Consigliere di Stato nel 1913, lo stesso anno fu eletto deputato nelle
file del Partito radicale. Durante la prima guerra mondiale fu sottosegretario
al ministero del Lavoro (1917-19) e quindi ministro delle Colonie (1920).
Avverso al Fascismo, prese parte alla secessione dell'Aventino (1924) e fu
costretto in seguito ad abbandonare i pubblici uffici (1926). Rientrò in
politica dopo il 1942, partecipando alla lotta clandestina contro il regime.
Demolaburista, fu ministro senza portafoglio (1944), dei Lavori Pubblici con
Bonomi (1944-45), presidente del Consiglio di Stato (1945-48). Nel 1953 venne
eletto presidente del Senato in sostituzione del dimissionario senatore
Paratore. In quella sua nuova carica fu coinvolto nell'aspra battaglia sulla
legge elettorale maggioritaria, che egli fece votare con una procedura giudicata
illegale dalle opposizioni. Fu inoltre presidente del CNEL (1958-59) e, dal
1963, senatore a vita (Reggio Emilia 1877 - Roma 1970).