Conte di Sicilia. Ultimogenito di Tancredi
d'Altavilla, si stabilì in Italia nel 1057 presso il fratello Roberto il
Guiscardo, che lo inviò a combattere in Calabria. Qui fronteggiò
Saraceni e Bizantini, conquistando Reggio e Squillace (1059); strappò
inoltre al fratello metà della regione (1062) e rivolse le proprie mire
alla Sicilia, ancora sottoposta ai Saraceni, occupando Messina e la zona
orientale dell'isola. Accordatosi con il fratello, strinse alleanza con i Pisani
e vinse i musulmani a Cerami (1063) e a Misilmeri (1068), impadronendosi nel
1071 di Palermo con l'aiuto del fratello. Questi infeudò a
R.
l'isola con il titolo di conte, mentre conservò per sé metà
delle signorie di Palermo e di Messina. Dopo alcuni anni, in cui
R.
combatté su altri fronti a fianco del fratello, si giunse alla presa di
Siracusa del 1088 e alla conquista di Noto del 1091, vittorie con cui
R.
completò l'occupazione dell'isola. Alla morte del fratello Roberto,
R. aiutò il nipote Ruggero, duca di Puglia, ricevendone in cambio
i territori di Sicilia e Calabria che erano stati del fratello. In campo
religioso, favorì la Chiesa di Roma, ponendo tuttavia a capo delle
diocesi vescovi scelti personalmente, finché ottenne da Urbano II (1099)
la legazia apostolica, atto con cui il papa conferiva al conte la facoltà
di decidere l'invio di un legato pontificio nei territori di Sicilia e Calabria.
Alla morte gli subentrò il figlio Ruggero (Normandia 1031 - Mileto,
Calabria 1101).