Scrittore e patriota italiano. Fratello di
Jacopo e di Agostino, studiò Legge ed esercitò per qualche tempo
l'avvocatura; la sua adesione al movimento mazziniano e la partecipazione
all'organizzazione di un moto rivoluzionario (1833) inteso anche a liberare
Mazzini allora detenuto nelle carceri di Savona, lo coinvolsero in un processo,
svoltosi in contumacia e conclusosi con la sua condanna a morte. Riparò
in Francia, Svizzera, e successivamente in Inghilterra (1836). Rientrato in
patria fu deputato al Parlamento subalpino nel 1848; rieletto nel 1849, fu
ministro plenipotenziario, all'ambasciata di Parigi, e si dimise dall'incarico
dopo la sconfitta di Novara (1849).
R. è tra i pochissimi
scrittori italiani dell'Ottocento che, impadronitisi di una lingua straniera,
compongono in quella lingua: scritte in inglese, infatti, sono le sue due opere
più note e di più vasta risonanza, i romanzi
Lorenzo Benoni
(1853) e
Il dottor Antonio (1855). Tra gli altri suoi scritti:
I
Paragreens a Parigi (1856);
Lavinia (1860);
Vincenzo (1863);
Un angolo tranquillo nel Giura (1867) e due libretti d'opera musicati da
Donizetti:
Don Sebastiano e
Don Pasquale (1842) (Genova 1807 -
Taggia, Imperia 1881).