Poeta assamese. Condivise
con gli altri artisti della letteratura dell'Assam il titolo
kandali
(poeta, appunto). La sua opera può essere ascritta a buon diritto al
filone, tra i due principali della letteratura assamese dei secc. XIII-XIV, che
produsse traduzioni e adattamenti in lingua locale dei classici sanscriti e
rigettò la tendenza originale e creativa perseguita da altri autori, che
composero inni e canti corali (
oja-pali).
R. merita in particolare
di essere ricordato per il suo
Satyaki pravesha (Arrivo di Satyaki),
episodio tratto dal
Mahābhārata, nella cui narrazione egli
seppe infondere una vivacità che sorprende maggiormente in quanto
ottenuta senza alcuna deroga ad una scrupolosa fedeltà al testo
originale. Tuttavia, l'estrema convenzionalità tanto dei temi quanto
della metrica (l'onnipresente distico
pada) e l'eccessiva reverenza per
la tradizione sanscrita non concessero all'autore, né ad alcuno dei suoi
contemporanei, una reale ed autonoma capacità artistica (XIV
sec.).