Uomo politico
italiano. Di famiglia nobile, manifestò già in gioventù
sentimenti patriottici, e favorì un tentativo rivoluzionario in Sicilia
contro i Borboni. Costretto all'esilio, si rifugiò a Genova, per passare
poi a Torino, dopo la proclamazione del Regno d'Italia, con l'incarico di
addetto al ministero degli Esteri. Nel 1864, tornato a Palermo, venne eletto
sindaco della città. Ministro dell'Interno nel Governo Menabrea, se ne
staccò presto e si schierò alla Camera con la Destra. Sotto il
ministero Crispi, pur rinunciando all'opposizione, mantenne una posizione
particolare, definendosi egli stesso un “solitario della politica”.
Nel 1892, alla caduta di Crispi, formò un Gabinetto che mantenne
posizioni moderate e rinunciatarie, avverso all'espansione coloniale in Africa.
Si dimise in seguito alla scarsa energia dimostrata nel reprimere i moti
rivoluzionari del 1898 (Palermo 1839 - Roma 1908).