Chim. - Elemento chimico di numero atomico 37 e
peso atomico 85,47; simbolo:
Rb. Nella tavola periodica degli elementi si
colloca nel I gruppo, sottogruppo A, e quindi fra i metalli alcalini. Ha come
omologhi inferiori litio, sodio e potassio; come omologhi superiori il cesio e
il francio. Fu scoperto nel 1861 per via spettrografica da R. Bunsen e G.
Kirchoff mentre esaminavano allo spettroscopio la lepidolite, una mica poco
comune che è essenzialmente un silicato di alluminio, potassio e litio,
con
r. come impurezza. Nello stesso anno Bunsen preparò il metallo
per elettrolisi di suoi sali fusi. Il suo nome deriva dal fatto che la scoperta
allo spettroscopio fu originata da due intense righe rosse dello spettro del
r. ║
Stato naturale: il
r. presenta due soli isotopi
stabili, l'

e l'

; la miscela naturale
è composta per il 72,15% del primo e per il 27,85% del secondo. È
un elemento non troppo raro nella crosta terrestre, della quale costituisce lo
0,029% in peso; è quindi alquanto più abbondante di numerosi altri
elementi comuni come cromo, vanadio, cobalto, nichel, rame, zinco, zirconio,
molibdeno, stagno, piombo, e così via. Non esistono però, a
differenza di quanto succede per i metalli ora nominati, dei minerali di
r.: questo elemento non si trova né allo stato nativo né in
minerali tutti suoi ma solo come impurezza, talvolta anche importante, in molti
altri minerali, soprattutto di potassio e delle terre rare. La lepidolite
già citata ha un tenore medio dello 0,5% di Rb
2O, con punte
massime locali del 4% circa. Questo minerale rappresenta la principale fonte:
esso viene lavorato per produrre il litio e fornisce come sottoprodotti il
r. e il suo omologo superiore, il cesio. Anche la lavorazione della
carnallite, un cloruro idrato di magnesio e potassio, per l'estrazione di
potassio fornisce del
r., presente in questo minerale con un tenore fra
lo 0,015 e lo 0,050 %. ║
Preparazione: per quanto detto non si ha
mai una preparazione di questo metallo quanto la sua separazione da altri per i
quali rappresenta un'impurezza. Il frazionamento viene di solito condotto per
via chimica, attraverso una serie di precipitazioni selettive; da queste si
ottiene un sale di
r. Il metallo si può isolare per riduzione del
suo carbonato o cloruro oppure per elettrolisi di suoi sali fusi, come per il
sodio ed il potassio. ║
Proprietà fisiche: il
r. si
presenta come un metallo bianco argento, molto molle, che fonde a 38,9 °C e
bolle a 688 °C; a temperatura ambiente ha peso specifico 1,53. Dei suoi due
isotopi, solo l'

è stabile; l'

invece
è radioattivo e decade per emissione di particelle beta (senza radiazioni
gamma) trasformandosi in stronzio-87, stabile. Il periodo di questa
trasformazione, cioè il tempo in cui una massa di questo isotopo si
trasforma per metà per effetto del decadimento, è molto lungo; 6,3
· 10
10 anni; l'analisi della quantità di questo isotopo
presente in una roccia può essere quindi usata per determinare
l'età della roccia stessa. Questo metodo è applicabile a rocce
molto antiche, difficilmente databili per altra via. Il
r. presenta
caratteristiche tipicamente metalliche, intermedie fra quelle del potassio e del
cesio. La sua elettronegatività secondo Pauling è 0,8 (come il
potassio), superiore solo a quella del cesio. La sua conducibilità
elettrica ammonta a 0,053 microohm come quella del manganese. Il suo potenziale
di ionizzazione è molto basso (4,149 Volt) in virtù della
facilità con cui perde l'elettrone periferico dello strato 6s. Esso
infatti è legato alquanto labilmente al nucleo, tanto è vero che
il
r. ha raggio atomico 2,48 Å mentre lo ione Rb ha un raggio
ionico di soli 1,48 Å. Allo stato liquido, cioè poco sopra la
temperatura ambiente, è un buon conduttore di calore. ║
Precauzioni: il
r. è un elemento molto reattivo, più
ancora del potassio e del sodio. All'aria anche perfettamente secca si incendia
violentemente, con una fiamma assai difficile da spegnere: non si può
usare acqua (reagisce violentemente liberando idrogeno che si incendia)
né estintori ad anidride carbonica né a composti clorurati
perché reagisce anche con queste sostanze. Si deve impiegare solo sabbia
asciutta o altro materiale inerte. Al contatto con le mani è caustico;
deve essere quindi toccato con guanti. Data la sua reattività, va sempre
conservato fuori dal contatto con l'aria, in recipienti sigillati con ambiente
di gas inerte oppure sotto uno strato di idrocarburo perfettamente secco ed
esente da composti insaturi. ║
Proprietà chimiche: il
r. ha una notevole somiglianza con i metalli alcalini ed in particolare
con il potassio. Come questo infatti è molto reattivo e fortemente
elettropositivo. Si è già detto di come reagisca con l'ossigeno
atmosferico e di come con l'acqua dia la reazione:
Rb + H
2O
→ RbOH + ½ H
2con formazione del suo idrato RbOH,
base fortissima, e di idrogeno, che esplode per il forte calore di reazione. La
combustione porta a una miscela di ossidi misti Rb
2O
2 e il
RbO
2; il primo è un perossido mentre il secondo è un
superossido. Reagisce pure violentemente con alogeni, ammoniaca, ecc.; con
l'ossido di carbonio CO dà un composto esplosivo. Con l'idrogeno reagisce
dando un idruro poco stabile mentre con l'azoto non reagisce nemmeno a caldo.
Nei suoi sali manifesta sempre la valenza +1, tipica dei metalli alcalini. Con
gli alogeni però può anche comparire la +3 (in composti come
RbBr
3 ed RbJ
3) mentre l'ossigeno forma i seguenti ossidi:
Rb
2O, Rb
2O
2, Rb
2O
3 e
Rb
2O
4. ║
Usi: i suoi sali sono impiegati in
diversi campi (fabbricazione di vetri, come medicinali - terapia della sifilide,
dell'epilessia, ecc. -, come catalizzatore per reazioni chimiche, reagenti per
laboratori chimici, per la fabbricazione di cristalli piezoelettrici e
così via. Il metallo puro ha trovato negli anni delle applicazioni
significative come la fabbricazione di cellule fotoelettriche (per la
facilità con cui perde l'elettrone periferico), per leghe particolari con
diversi metalli (oro, cesio, potassio, sodio, ecc.), per la fabbricazione di
batterie alcaline e così via. Il
r. è utilizzato anche come
fluido refrigerante per i reattori nucleari, dato che ha una sezione di cattura
di neutroni termici assai bassa (0,7 barns).