Bot. - Nome comune di molte specie (circa 300)
appartenenti al genere
Rubus della famiglia Rosacee Rosoidee. I
r.
sono piante erbacee o arbustacee, per lo più sarmentose, con un fusto
aereo spinescente e rami anch'essi molto pungenti. Le foglie, composte, sono
stipolate e biancastre sulla pagina inferiore, generalmente glabre su quella
superiore. I fiori sono biancastri o rosati, tipicamente costituiti da cinque
elementi e molti stami. I
r. producono delle infruttescenze
caratteristiche, dette
more di r. o
more selvatiche per
distinguerle dalle more del gelso (V. MORA), dal sapore agrodolce. Le foglie e i
germogli vengono utilizzati per le loro proprietà astringenti.
Propriamente il termine
r. dovrebbe essere riferito solo al
Rubus
fruticosus, tuttavia il suo utilizzo è esteso ad altre specie ad essa
affini, diffuse un po' ovunque nell'emisfero boreale e tutte caratterizzate
dalla presenza di un frutto molto aderente al ricettacolo anche a
maturità raggiunta. Fra le specie presenti in Italia si ricordano: il
Rubus ulmifolius o
r. di macchia; il
Rubus tomentosus,
tipico delle zone più secche; il
Rubus caesius, proprio delle zone
umide; il
Rubus saxatilis, diffuso nelle zone montane; il
Rubus
idaeus,
comunemente noto come lampone (V.). Nell'America Settentrionale viene coltivato
per i suoi frutti il
Rubus ulmifolius, mentre in Cina e in Giappone
vengono piantate nei giardini a scopo ornamentale numerose specie esotiche.
Nelle regioni subartiche sono diffusi il
Rubus chamaemorus, dai gustosi
frutti rossi o giallastri, e il
Rubus articus, dai frutti altrettanto
gradevoli ma di dimensioni inferiori.