Ecclesiastico e uomo politico francese. Ordinato
sacerdote nel 1789, sostenne la Rivoluzione, schierandosi a fianco dei poveri.
Con i suoi discorsi, promosse un'intensa campagna contro gli speculatori e
accaparratori di grano. Nel 1791 fu membro della Comune, poi Commissario al
Tempio, e nel 1793 diede i conforti religiosi a Luigi XVI prima dell'esecuzione
capitale. Passato tra le file dei Girondini e con essi proscritto, riuscì
ad imporre, grazie ai suoi discorsi alla Convenzione, il calmiere dei prezzi e
dei salari. Alla morte di Marat, pubblicò il giornale "Le Publiciste de
la république française par l'ombre de Marat, l'ami du Peuple'',
con la speranza di prenderne il posto. Rivendicatore della supremazia del popolo
che doveva esercitare forme di democrazia diretta,
R. si schierò
poi con i Sanculotti, tendenti verso una società chiusa di piccoli
imprenditori e proprietari indipendenti. Arrestato nel 1793, fu condannato a
morte insieme agli Arrabbiati; si uccise di propria mano (1752 - Parigi
1794).