Pittore e incisore francese. Apprendista
presso un restauratore di vetrate, fu poi allievo di G. Moureau, nel cui studio
conobbe H. Matisse, A. Marquet e altri artisti dei Fauves. Dall'esperienza
giovanile trasse alcuni elementi pittorici personali, come la linea, nera e
marcata, dei contorni e la luminosità di alcuni sfondi, su cui si aprono
scenari fortemente realistici, carichi di una tensione alla denuncia sociale
tipica delle prime opere di
R. Le figure di questo periodo sono
grottesche, appartenenti al mondo dei diseredati e degli esclusi (pagliacci,
prostitute, attori, ecc.), ritratte con una violenza e un'asprezza evidenti
soprattutto nei decisi segni scuri e nelle tonalità basse, ma intense del
colore (
Ragazza allo specchio, 1906, Musée National d'Art modern,
Parigi). Il periodo artistico successivo fu invece influenzato da una profonda
ansia spirituale che portò l'artista alla rappresentazione di soggetti
religiosi elaborati con un linguaggio pacato, maestoso, assai simile, nella
trasparenza cromatica, alle vetrate medioevali (
Sacro volto, 1933, e
Fuga in Egitto, 1946: entrambi conservati al Musée National d'Art
Modern di Parigi). Con la stessa tecnica di queste ultime opere, l'artista
concluse le 58 incisioni del
Miserere (1917-27) (Parigi 1871-1958).