Poeta e drammaturgo francese. Esordì nel
1890 con una raccolta di versi sentimentali,
Gli svaghi poetici, dedicati
alla fidanzata Rosemonde Gérard, la quale ricambiò con un
volumetto di liriche pubblicate nello stesso anno, che fu pure quello del loro
matrimonio. Si cimentò quindi con il teatro: la sua prima commedia,
d'intonazione mussettiana,
I romanzeschi (1894), incontrò
l'immediato favore del pubblico. Ne seguirono altre, sempre in versi, fra cui
La principessa lontana (1895), trasposizione scenica della vita di
Jaufré Rudel; tuttavia, nessuna lasciava prevedere lo strepitoso successo
che avrebbe riscosso
Cyrano de Bergerac, rappresentato nel 1897. Questo
dramma, imperniato su un romantico tipo di eroe guascone e popolare, personaggio
grottesco e insieme patetico, costituì un felice connubio fra Naturalismo
e creazione fantastica, e con la sua carica di vitalità rispose
pienamente alle esigenze di un pubblico ormai stanco del Naturalismo imperante
sulle scene. Al
Cyrano, con il quale si cimentarono nel tempo i
più celebri attori di tutto il mondo, è ancor oggi legata la fama
di
R., anche se altre sue opere teatrali successive registrarono dei veri
e propri trionfi: è il caso de
L'Aiglon (1900), in cui l'autore
seppe cogliere i toni tragici della figura del duca di Rechstadt, figlio di
Napoleone e di Maria Teresa. Nel 1901 entrò a far parte dell'Accademia di
Francia; della sua produzione successiva si ricorda ancora
Chantecler
(1910), commedia allegorico-satirica che riecheggia spunti tratti dal
Romanzo
di Renart (Marsiglia 1868 - Parigi 1918).