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Rostand, Edmond.

Poeta e drammaturgo francese. Esordì nel 1890 con una raccolta di versi sentimentali, Gli svaghi poetici, dedicati alla fidanzata Rosemonde Gérard, la quale ricambiò con un volumetto di liriche pubblicate nello stesso anno, che fu pure quello del loro matrimonio. Si cimentò quindi con il teatro: la sua prima commedia, d'intonazione mussettiana, I romanzeschi (1894), incontrò l'immediato favore del pubblico. Ne seguirono altre, sempre in versi, fra cui La principessa lontana (1895), trasposizione scenica della vita di Jaufré Rudel; tuttavia, nessuna lasciava prevedere lo strepitoso successo che avrebbe riscosso Cyrano de Bergerac, rappresentato nel 1897. Questo dramma, imperniato su un romantico tipo di eroe guascone e popolare, personaggio grottesco e insieme patetico, costituì un felice connubio fra Naturalismo e creazione fantastica, e con la sua carica di vitalità rispose pienamente alle esigenze di un pubblico ormai stanco del Naturalismo imperante sulle scene. Al Cyrano, con il quale si cimentarono nel tempo i più celebri attori di tutto il mondo, è ancor oggi legata la fama di R., anche se altre sue opere teatrali successive registrarono dei veri e propri trionfi: è il caso de L'Aiglon (1900), in cui l'autore seppe cogliere i toni tragici della figura del duca di Rechstadt, figlio di Napoleone e di Maria Teresa. Nel 1901 entrò a far parte dell'Accademia di Francia; della sua produzione successiva si ricorda ancora Chantecler (1910), commedia allegorico-satirica che riecheggia spunti tratti dal Romanzo di Renart (Marsiglia 1868 - Parigi 1918).