Scultore italiano. Studiò presso
l'Accademia di Brera di Milano, città nella quale entrò in
contatto con la Scapigliatura e si avvicinò al pittoricismo romantico di
T. Cremona, D. Ranzoni e G.D. Grandi, dei quali è visibile l'influenza
fin dalle prime prove. Dopo un primo viaggio nel 1885-86, dal 1889 al 1914
soggiornò a Parigi, stringendo rapporti di amicizia con E. Zola e A.
Rodin e studiando le opere degli impressionisti, dei quali egli tentò di
esprimere in scultura la visione coloristica e luminosa. Lo stile di
R.
si caratterizza per la rinuncia a qualsiasi forma di monumentalità e
solennità e per l'adesione a temi quotidiani e contemporanei (la gente
comune, gli emarginati, ecc.), trattati con obiettività e secondo il
canone della “ricerca del vero” tipica del Positivismo; ne sono
esempi opere quali
El locch (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna),
Impression d'omnibus (distrutto). L'adesione al dato ottico comporta
tuttavia per lo scultore lo studio delle qualità psicologiche e del
carattere del personaggio ritratto, in un originale tentativo di fusione di
oggettività e soggettività (
Lo scaccino, Barzio, Museo
Rosso;
La portinaia, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). A partire
dalla metà degli anni Novanta si registrano nell'opera di
R. una
sempre maggiore attenzione al dato emotivo (
Uomo che legge, Milano,
Collezione Mattioli;
Bookmaker, Barzio, Museo Rosso;
Conversazione in
giardino, Barzio, Museo Rosso) e il tentativo di operare la fusione tra
soggetto e ambiente, che raggiunge l'esito estremo in
Madame X (Venezia,
Galleria d'Arte Moderna). Dopo l'esperienza isolata dell'
Ecce puer, unica
opera nella quale
R. mostri una qualche vicinanza con l'esperienza
simbolista, nelle opere tarde lo scultore esprime una nuova attenzione per
l'elemento naturalistico; in quest'ultima fase egli si dedicò alla
produzione grafica, prediligendo vedute urbane e di paesaggio (Torino 1858 -
Milano 1928).