Pubblicista e uomo politico italiano. Militante
antifascista, fondò con i fratelli Rosselli e con G. Salvemini, dopo il
delitto Matteotti, il foglio clandestino “Non mollare!” (1925) e
partecipò alla costituzione del gruppo di Giustizia e Libertà.
Arrestato nel 1930, scontò vari anni di carcere e di confino a Ventotene
e dopo la Liberazione divenne sottosegretario alla ricostruzione del Governo
Parri e dirigente del Partito d'Azione. Nel 1955 fu tra i fondatori del Partito
Radicale. Oltre a quella politica,
R. si dedicò anche
all'attività pubblicistica, collaborando a vari quotidiani e riviste
(“L'Unità”, “La Riforma sociale”, “Corriere
della Sera”), conducendo una vivace battaglia anticlericale e
progressista, che tuttavia non risparmiò forti accenti polemici nei
confronti del Partito Comunista. Tra le sue opere, saggi e pamphlet polemici di
carattere economico, storico e di costume, ricordiamo:
La riforma agraria
(1945),
Settimo,
non rubare (1951),
Lo stato industriale
(1952),
Il malgoverno (1954),
I padroni del vapore (1954),
Il
Sillabo (1957),
Il manganello e l'aspersorio (1958),
Viaggio nel
feudo di Bonomi (1965) (Caserta 1897 - Roma 1967).