Poeta italiano. Conservatore al Museo di
Napoli, aderì alla Carboneria nel 1812 e nel 1820 prese parte ai moti
napoletani. L'anno seguente riparò a Malta e nel 1824 in Inghilterra,
dove fu professore di Italiano dal 1832 al 1847 al King's College di Londra. La
sua produzione poetica tratta prevalentemente il tema patriottico-risorgimentale
e quello religioso, prendendo spunto dall'esperienza personale. Tra le opere
principali si ricordano:
Poesie varie (1806),
Odi cittadine
(1820),
Iddio e l'uomo (1833),
Il veggente in solitudine (1846),
L'arpa evangelica (1852).
R. si dedicò anche allo studio e
al commento di Dante, e ipotizzò l'esistenza della setta antipapale dei
Fedeli d'amore, il cui linguaggio, segreto e convenzionale, sarebbe stato
adottato anche da Dante, che avrebbe fatto parte della setta. Degli scritti
danteschi ricordiamo:
Commento analitico all'Inferno (1826-27) e
La
Beatrice di Dante (1842) (Vasto, Chieti 1783 - Londra 1854).