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Rossetti, Dante Gabriele.

Pittore e poeta inglese. Figlio del letterato italiano Gabriele, esule in Inghilterra, fu educato dal padre al culto della poesia e delle arti figurative, mentre in famiglia ricevette un'istruzione di carattere religioso. Dedicatosi alla pittura, compì i suoi studi dapprima presso la Royal Academy e quindi nello studio di F.M. Brown. Nel 1848 fondò, insieme a J.E. Millais, W. Holman-Hunt, W. Morris ed E.C. Burne-Jones la confraternita dei preraffaelliti, dando così origine alla corrente artistica nota come Preraffaellismo: di tale movimento, di impronta romantica e influenzato dalle teorie estetiche di J. Ruskin, R. è da considerare l'esponente maggiore e più significativo. La ricerca della semplicità e dell'accuratezza dei particolari, della freschezza e della precisione (doti che i preraffaelliti vedevano realizzate soprattutto nell'arte medioevale) fu alla base dell'attività pittorica di R.: fra le sue opere di soggetto sacro, nelle quali appare evidente il tentativo di rappresentare la realtà simbolica delle figure e delle cose, si annoverano l'Infanzia della Vergine (Collezione di Lady Jekyll), l'Ecce ancilla Domini (Londra, Tate Gallery), la celebre Beata Beatrix (Londra, Tate Gallery), nonché il famoso Sogno di Dante (Liverpool, Walker Art Gallery). Educato fin dalla prima giovinezza alle letture dantesche e dei poeti italiani, orgoglioso della tradizione culturale della sua terra d'origine, R. si dedicò anche alla poesia: fu infatti fra i fondatori della rivista preraffaellita “The Germ”, dove pubblicò le sue prime poesie, seguite nel 1861 dal volume Poeti italiani delle origini, antologia di traduzioni in inglese da Dante e da altri autori medioevali. Nel 1862, dopo due soli anni di matrimonio, perse la moglie e fece seppellire insieme a lei i manoscritti delle sue poesie, recuperati poi nel 1869 e pubblicati l'anno successivo con il titolo Poesie. Seguirono quindi per R. anni di vita sregolata ed eccentrica, nel corso dei quali fu oggetto di una dura polemica letteraria da parte del critico R. Buchanan: tali attacchi acuirono i suoi disturbi nervosi. Nel 1881 pubblicò la raccolta di versi Ballate e sonetti, che comprende alcune fra le sue migliori liriche, come la sequenza di sonetti La casa della vita. Nelle sue immagini poetiche, R. rivela un temperamento incline a identificare i dati concreti e corporei con l'elemento spirituale ed eterno: l'aspetto più significativo della sua poesia è infatti intellettuale, se non addirittura astratto, e si esplica nel tentativo, pur con qualche cedimento occasionale, di ridurre tutto a un'essenza. Pertanto, le sue composizioni tendono alla semplificazione progressiva, ma risultano talvolta artificiose e peccano di sentimentalismo; i suoi versi documentano comunque un vivo interesse per la descrizione dei particolari, degli ambienti irreali e simbolici e testimoniano l'atmosfera di dedizione quasi religiosa all'arte (Londra 1828 - Birchington, Kent 1882).